Bocciato ddl Sallusti: il giornalista agli arresti domiciliari

di Emma Zampella

Alessandro SallustiROMA. Brutta giornata per Alessandro Sallusti: riceve un ordine di arresto domiciliare e il Senato boccia l’articolo 1 del ddl sulla diffamazione a mezzo stampa.

Nel pomeriggio di lunedì, l’aula del Senato ha bocciato con 123 no, 29 sì e 9 astenuti l’articolo 1 del disegno di legge sulla diffamazione a mezzo stampa. L’articolo conteneva tra l’altro le norme che prevedono il carcere per i giornalisti.

La bocciatura dell’articolo 1 del ddl Sallusti di fatto comporta lo stop dell’intero provvedimento. “Abbiamo vinto, decaduto l’artico 1 ora decade tutto il testo”, dice Vincenzo Vita (Pd) dopo che l’aula del Senato ha affossato, con voto segreto, l’articolo 1 che conteneva il carcere per i giornalisti. “Finalmente di questa brutta storia nata sulla vicenda Sallusti non se ne parla più. È la morte non accidentale di una porcata”. A premere per la bocciatura anche con una buona manciata di voti di destra, dopo che il Pdl aveva dichiarato di non partecipare al voto. nella stessa giornata, il direttore di “Il Giornale”, come ha lui stesso twittato, è stato raggiunto da “un ordine di arresto domiciliare”.

Nel caso il giudice di sorveglianza dovesse accogliere la richiesta della procura di espiazione della pena in regime di detenzione domiciliare, il direttore del Giornale, Alessandro Sallusti, sconterebbe la condanna a 14 mesi per diffamazione a casa della sua compagna Daniela Santanchè. Nel provvedimento della procura, su cui dovrà decidere il giudice, si spiega che il domicilio idoneo indicato da Sallusti è quello della compagna.

“Ho dato mandato ai miei legali di chiedere al magistrato di sorveglianza se posso continuare a lavorare, ogni altra richiesta è subordinata a questo” ha dichiarato Sallusti, il quale ha chiesto di scontare i domiciliari presso la residenza milanese della sua compagna Daniela Santanchè, richiesta fatta propria dalla procura milanese. “Anche se non vado in carcere e quindi non ci saràla violenza fisica della detenzione – ha dichiarato Sallusti – resta comunque la violenza psicologica dell’essere privati della libertà”.

Scadevano infatti oggi i 30 giorni di sospensione della pena a14 mesi di reclusionecomminata al giornalista per diffamazione. Sallusti ha spiegato il procuratore capo di Milano, Edmondo Bruti Liberati, ha ottenuto la sospensione della carcerazione “ricorrendo le condizioni per l’esecuzione della pena detentiva presso il domicilio” in base al cosiddetto decreto ‘svuotacarceri’.

La procura ha precisato anche che l’ultima decisione sui domiciliari al direttore de“Il Giornale”spetterà comunque al magistrato di sorveglianza, il quale ha, secondo la legge, cinque giorni di tempo per decidere. Il termine comunque è ordinatorio e non perentorio, consente quindi al magistrato di Sorveglianza un periodo più lungo per decidere le modalità della detenzione ai domiciliari oppure riconfermare il carcere.

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