CESA. Proprio nei giorni in cui vengono recapitate ai cittadini di Cesa le prime bollette, alcune delle quali chiaramente sballate, il percorso critico innescato dal Comune di Cesa nei confronti del consorzio idrico continua.
Infatti il tavolo di trattativa chiesto dal Comune di Cesa con
Il tavolo di trattativa era stato chiesto dal Sindaco il
Nel decreto regionale 1073 del
a) che a seguito di sopralluoghi effettuati il
b) che la situazione debitoria per mancato pagamento delle tariffe idriche ammonta a 99.716.934,64, nonostante la tariffa applicata nei confronti dei privati varia da
c) che il mancato pagamento espone al rischio di interruzione della fornitura idrica a danno delle popolazioni residenti in provincia di Caserta,
d) che risulta violato lart.9 della convenzione che obbligava il Consorzio a fornire lacqua solo ai Comuni che gli avessero trasferito la gestione delle reti interne, con il risultato assurdo che comuni che hanno la fornitura da parte del consorzio pagano lacqua a 0,345 al mc invece che il prezzo di 0,182106 dovuto alla regione,
e) che si è accumulato un enorme debito relativamente alla corresponsione alla regione Campania delle tariffe di depurazione e collettamento di acque reflue relative agli impianti di Marcianise, Acerra e Foce dei regi lagni che la regione ha in gestione.
Per tali motivi
Questo è il motivo per cui il tavolo di trattativa è stato rinviato. In sostanza la revoca della gestione della rete idrica provinciale extracomunale svuoterebbe il Consorzio delle funzioni per cui è nato e quindi aprirebbe la strada alla revoca da parte dei Comuni della gestione delle reti interne e quindi dei contratti relativi alla riscossione dei canoni al prezzo stabilito dal Consorzio. Si apre una fase delicata che in ogni caso porterà ad affrontare obblighi, compiti e responsabilità acquisite fino ad oggi in merito alla situazione debitoria.
Il sindaco Cesario Liguori