Ferrandelle, il Pd casertano chiede bonifica urgente

di Redazione

 S.MARIA LA FOSSA. Lo “stato maggiore” del Pd casertano si è riunito sabato mattina in sit-in davanti ad uno dei cancelli di quella che un tempo fu la vasta e produttiva azienda agricola di Ferrandelle.

Nello scenario di sfondo, titanici e sfrangiati coni di marciti rifiuti, ruspe in azione, alberi secchi e, per caso ma quasi beffardo, un furgone con la scritta “il mondo dei fiori”. Cominciò nel febbraio del 2008, per i martellanti sversamenti, l’inesorabile agonia della confiscata Ferrandelle. Da allora nuove spettrali colline di “immondizia” man mano paradossalmente s’aggiunsero ad un tiro di schioppo da quelle cresciute in precedenza come funghi a Parco Saurino 1 e 2, Pozzo Bianco, Maruzzella.

Obiettivo dichiarato dell’odierno raduno il maggiore sostegno al sindaco di Santa Maria la Fossa, Antonio Papa, e a quanti si vanno battendo per il recupero di un’intera zona dove l’oltraggio ambientale ha assunto incredibili e gravi proporzioni. C’è intanto l’urgenza di fermare il percolato che a fiumi s’è immesso nelle falde acquifere superficiali e profonde: infatti, troppo lento e discontinuo è stato finora il trasferimento dell’enorme caterva di nauseabonda sostanza da Ferrandelle a Maruzzella.

Dopo l’accorato intervento introduttivo del primo cittadino fossataro (intorno al quale si stringevano gli amministratori locali Russo, Cepparulo e Minolfi), al microfono si sono avvicendati il segretario provinciale Dario Abbate, i consiglieri regionali Nicola Caputo e Lucia Esposito, l’europarlamentare Iovine, i sindaci Cuccaro (Pignataro Maggiore), Cimmino (San Tammaro), Sorvillo (Sparanise) e Masi (Carinaro).

Cogliendo diversi ma convergenti aspetti della complessa questione, gli intervenuti hanno però manifestato l’unanime volontà di adoperarsi per moltiplicare, in tutte le sedi possibili, le iniziative tendenti al reperimento delle risorse indispensabili per razionalizzare e intensificare il disinquinamento territoriale: in questa direzione s’inquadreranno anche l’audizione congiunta fissata in ambito regionale per il prossimo 20 novembre ed una specifica interpellanza che già lunedì 12 novembre l’europarlamentare Iovine presenterà a Strasburgo.

Il “sito di stoccaggio” di Ferrandelle nelle scorse settimane è tornato di nuovo all’attenzione mediatica, a seguito di provvedimenti restrittivi adottati dalla Magistratura e che hanno suscitato notevole scalpore. Così, mentre si vanno individuando più a fondo le pregresse ed attuali “responsabilità” (come ha auspicato Lucia Esposito, accarezzando la speranza di poter “guardare con fiducia al futuro”) e si invocano maggiori controlli ad ogni livello – legale ed illegale – del ciclo dei rifiuti (lo ha ribadito il sindaco Masi che ha indicato nel trinomio “ambiente-lavoro-lotta alla camorra” le priorità da fronteggiare), va rilanciato a tutto campo, per i democratici di Terra di Lavoro, l’impegno politico-istituzionale, perché assai preoccupanti sono state e sono tuttora le ricadute, sugli equilibri ambientali, di una serie di scelte compiute sotto la spinta di emergenze a ripetizione e di un piano complessivo di interventi che ormai ha bisogno di essere strutturalmente e seriamente ridisegnato.

di Raffaele Raimondo

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