“MoliSannio”, referendum a Benevento per andare via dalla Campania

di Redazione

 

Aniello CimitileBENEVENTO. L’ingegneria istituzionale nel Sannio parte anche dal basso. Il presidente del Consiglio provinciale di Benevento, Giuseppe Maria Maturo, ha convocato l’assemblea provinciale nella sala consiliare alla Rocca dei Rettori per lunedì 12 novembre, alle ore 11.

I consiglieri sono chiamati alla trattazione di un ordine del giorno a suo modo “storico”: “Petizione popolare. Referendum sul distacco della Provincia di Benevento dalla Regione Campania e l’aggregazione alla Regione Molise, provvedimenti”.

Il presidente della Provincia, Aniello Cimitile (nella foto), ancorchè contrario, ha dato la sua disponibilità ad avviare la procedura referendaria. “Un atto di democrazia”, dice. anche se così la Provincia non si salva secondo il presidente. Il Sannio verrebbe assorbito dal Molise.

“Il voto favorevole del Consiglio provinciale segnerà le forche caudine del Napolicentrismo che da ben 42 anni ha relegato Benevento a ruolo di marginalità e di inferiorità rispetto all’area metropolitana e alla fascia costiera”, dice Luigi Bocchino, uno dei promotori del Comitato referendario “Salviamo il Sannio” che ha raccolto 4.500 firme a sostegno dell’iniziativa.

“Il referendum aprirà la strada ad una nuova Regione degli Appennini, delle aree interne del Sannio e del Molise, che intendono rilanciare insieme il loro ruolo strategico ed essere di nuovo protagoniste nel Meridione d’Italia”, spiega il rappresentante del comitato.

“La parola deve passare al popolo sovrano per realizzare la nuova grande Regione interna degli Appennini: il presidente del Consiglio provinciale non può considerare carta straccia lo statuto dell’Ente” aveva spiegato il comitato nei giorni scorsi richiedendo a gran voce la convocazione del consiglio. È infatti prevista la consultazione popolare nella carta fondativa della Provincia in materia di organizzazione del territorio. Raccolte le firme che sono state poi regolarmente presentate, Cimitile non ha potuto che prendere atto.

Il comitato che era pronto a clamorose azioni di forza come l’occupazione della Rocca dei Rettori, ha convocato per il 10 novembre a Pietrelcina una giornata di studio sul riordino territoriale del Sannio e delle aree interne. E sarà l’occasione più che di organizzare clamorose proteste, per definire invece una piattaforma politica e organizzativa in vista della celebrazione del referendum.

“Numerosi comuni italiani hanno chiesto lo spostamento in un’altra Provincia, confinante con quella di appartenenza, per ragioni di maggiore affinità territoriale e socio-economica. Ciò conferma l’intuizione del Comitato: sono esclusivamente i cittadini, cioè il popolo sovrano, a doversi esprimere sul progetto complessivo di riordino dei territori, che non può essere fatto solo per decreto legge”.

“Non vi è dubbio, a tal proposito, che il Sannio con il Molise – dicono i promotori – ha radici in comune che scaturiscono dalla storia e dalla cultura dei popoli. Lo strumento democratico del referendum richiesto al Presidente e al Consiglio Provinciale di Benevento è la maestra per decidere una volta per tutte il destino della nostra comunità”.

 

 

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