NAPOLI. Il match in atto tra lad della Fiat, Sergio Marchionne, e il sindacato Fiom accende gli animi e mette a rischio il futuro dei lavoratori della fabbrica di Pomigliano dArco.
Piovono le critiche sulla decisione del Lingotto di licenziare 19 operai per assumerne altri 19 della Fiom, come ordinato dal Tribunale di Roma. Sono preoccupati anche alcuni cassintegrati dello stabilimento Giovanbattista Vico, soprattutto quelli che hanno votato sì al referendum del 2010, e che aspettavano il proprio turno per lassunzione così come recita laccordo separato.
Insieme ai sindacati firmatari di accordi con Fiat e del contatto specifico, la Uilm chiederà di incontrare lazienda per bloccare lavvio delle procedure per la mobilità: lo ha annunciato il segretario generale, Palobella, allindomani dellaltolà dal governo al Lingotto. Intanto, il segretario del Pd Bersani, allUnità commenta la decisione dellazienda: è un caso morale. Non si possono scaricare errori e colpe sui lavoratori.
In giornata la Fiat ha fatto sapere che la procedura di mobilità ha un iter e dei tempi tecnici prestabilità, non vi è pertanto alcuna urgenza. Nella stessa nota è specificato che il rientro al lavoro degli oltre 1.000 dipendenti attualmente in cassa integrazione di Fabbrica Italia Pomigliano, con passaggio alla newco, é unicamente condizionato dalla domanda del mercato dellauto italiano ed europeo, attualmente molto al di sotto delle previsioni.