“Vendesi Parco Grassia”, la provocazione dei residenti

di Antonio Arduino

 AVERSA. “Vendesi Parco Grassia, rivolgersi al Comune di Aversa”. Recita così un cartello apparso da qualche giorno sul muro di cinta del parco di via Atellana che ha richiamato l’attenzione dei nostri lettori che hanno immediatamente segnalato la cosa alla redazione.

Considerando le notizie nazionali che, a più riprese, hanno diffuso l’ipotesi che lo Stato intenderebbe mettere in vendita parte il patrimonio immobiliare inutilizzato per fare cassa, hanno pensato che l’Ente locale avesse deciso di seguire l’esempio cominciando da parco Grassia.

Abbiamo verificato, constatando che il cartello c’è ma, in realtà, quel vendesi, come confermato dal personale municipale, non è stato collocato dall’Ente. Però c’è chi assicura che si tratta di un tentativo messo in atto dal comitato dei residenti per sollecitare in maniera goliardica l’attenzione dell’Amministrazione comunale sul problema che rappresenta l’area verde per la zona.

“Perché l’area verde non è più un polmone benefico per questo rione ma è diventata un rischio, come abbiano dimostrato catturando una vipera che strisciava tra le erbacce che ormai hanno coperto l’intero del parco”, dice uno dei componenti del comitato che aveva denunciato l’episodio sperando in una bonifica dell’area dedicata al regista aversano Ninì Grassia.

“L’intervento non c’è stato, ma quello che è più grave – aggiunge – è che la nostra segnalazione non ha smosso nessuno. Dall’Amministrazione non è arrivata neppure una risposta sotto forma di un semplice comunicato”. “Eppure – continua – in tempi non sospetti, quando non era neppure all’orizzonte l’ipotesi di candidatura a primo cittadino Sagliocco, con il suo movimento, si era impegnato a sviscerare e risolvere il problema della mancata apertura del parco”.

“I suoi collaboratori – ricorda – che sono stati al nostro fianco nelle tante manifestazioni realizzate per sensibilizzare l’allora sindaco della città oggi sono praticamente spariti”. “Nessuno – sottolinea – sembra farsi carico del problema, neppure chi lo vive per essere residente e lavorare in questo rione. Il risultato è che il parco sta andando in rovina malgrado sia costato alla cittadinanza oltre 260 mila euro. Denaro pubblico buttato a vento di cui qualcuno dovrebbe rispondere”.

“Comunque –conclude l’esponente del comitato – se l’Amministrazione non ha interesse a rendere funzionale e fruibile il parco allora è meglio metterlo in vendita. E’ il nostro suggerimento”.

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