Sel: “Cittadinanza onoraria ai figli di immigrati nati in Italia”

di Redazione

MorraAVERSA. Pasquale Morra, esponente di Sel, in una mozione inviata al Consiglio comunale, chiede la cittadinanza onoraria ai bambini figli di immigrati, nati e residenti in Italia.

“L’Unicef – scrive Morra nella mozione – ha lanciato, con l’apprezzamento del presidente Giorgio Napolitano, una campagna massiccia per far sì che Comuni e altri enti riconoscano fin da subito quantomeno una cittadinanza onoraria ai bambini nati entro i confini italiani da cittadini di altre nazionalità,campagna lanciata proprio in vista della Giornata nazionale dell’infanzia e dell’adolescenza, che si celebra il 20 novembre, lo stesso giorno dell’anniversario della firma della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia”.

“Tutti i comuni italiani – continua Morra – sono stati invitati a partecipare, ma solamente 61 ad oggi hanno istituzionalizzato la procedura di concessione del riconoscimento, che è simbolico, ma che porta con sé un valore di grande sensibilità sociale. Lo stesso ministro della Cooperazione, Andrea Riccardi, ha rilanciato l’impegno del governo per il riconoscimento del cosiddetto ius soli, ovvero la possibilità di acquisire la cittadinanza del nostro Paese per il semplice fatto di essere nati sul territorio italiano. Un diritto che altri stati già riconoscono ma che l’Italia ancora non concede”.

“Questi bambini – sottolinea Morra – sono figli della nostra terra, nati da genitori stranieri regolari che lavorano nel nostro territorio, pagano regolarmente le tasse,vanno a scuola insieme ai nostri figli, parlano la lingua italiana correttamente”.

A tal proposito, l’esponente di Sel cita l’articolo 3 della Costituzione Italiana che garantisce che tutti i cittadini hanno parità e dignità sociale e che sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali.

“L’attuale legge che disciplina la cittadinanza italiana (n. 91 del 5/2/1992) –spiega poi il vendoliano – si basa sullo ‘jussanguinis’ (in effetti viene riconosciuta la stessa cittadinanza dei genitori) e non sullo ‘jus soli’. Il presidente Napolitano ha recentemente giudicato superato un diritto di cittadinanza fondato sull’istituto dello ‘jussanguinis’, anziché sullo ‘jus soli’ per i nati in Italia da genitori stranieri. Anche da parte del cardinale Bagnasco, presidente della Cei, sono arrivate sollecitazioni su una riforma della legge 91”.

Da qui la richiesta, al sindaco e al Consiglio comunale, in attesa della riforma della legge 91, di “riconoscere, come atto puramente simbolico, la cittadinanza onoraria ai minori nati nel territorio italiano, figli di immigrati regolari, residenti ad Aversa, onde favorire una reale integrazione dei cittadini stranieri, con un atto di grande impegno sociale e di vero momento di crescita, nonché quale premessa di un effettivo riconoscimento della cittadinanza italiana da parte della nostra legislazione”.

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