Santulli: “Ecco la vera storia del Capannone”

di Nicola Rosselli

 AVERSA. Quella del “Capannone” è una delle più brutte pagine scritte dalla politica aversana. Assessori e consiglieri che votano in un modo e si comportano in un altro a partire dal 1999 ad oggi senza distinzione di colore.

Un argomento che ha preso a cuore solo ed esclusivamente (bisogna dargliene atto) Paolo Santulli che ha dichiarato di farlo “per dignità, per amore dello Sport e della mia Città”. Di seguito per dare, finalmente, anche una puntuale informazione, riportiamo (sebbene molto lunga) la cronistoria, fatta dallo stesso Santulli, letta anche in consiglio comunale. “Da più parti – ha affermato l’ex parlamentare – si sente dire che il Capannone è entrato più volte nelle trattative private di alcuni Consiglieri e di qualche partito, che per interessi personali o elettorali avrebbero promesso di far fallire tutta l’opera istituzionale già realizzata relativamente all’acquisto, per consentire l’unificazione di tutta la proprietà, dei privati, dell’ ex Consorzio. Pur non dando credito a questi pettegolezzi, anche se l’onorevole Andreotti ci ammonisce che a pensare male si fa peccato, però qualche volta ci si azzecca, considerato il momento così difficile e travagliato del nostro Paese, dove la corruzione dei politici viene smascherata di giorno in giorno e attraversa tutto l’arco Costituzionale, ritengo necessario, anzi indispensabile fare chiarezza. Nell’interesse di tutti bisogna porre fine ai pettegolezzi e ai dubbi. Intanto, è bene precisare, tenuto conto delle polemiche giornalistiche, che l’acquisizione o meno del bene, ormai è un dato di fatto”.

LA CRONISTORIA AMMINISTRATIVA. La vicenda prende il via con la delibera n. 61 del 29 luglio del 1999, del Consiglio Comunale di Aversa, sindaco Golia, si votò all’unanimità per l’acquisizione al patrimonio comunale del cosiddetto Capannone, storica palestra nella quale la Pallavolo e lo sport aversano si sono espressi ai massimi livelli. L’8/7/1999 con nota (prot. 21787) la Regione Campania comunica al Comune di Aversa la possibilità di acquisire il Capannone.

Il 10/8/1999 il Sindaco Golia comunica, all’assessore regionale al patrimonio, la volontà del Comune di Aversa, espressa nella seduta del Consiglio con delibera n. 61 del 29/07/1999, di acquisire al Patrimonio Comunale il “ Capannone”.

Intanto, “il Capannone” era in fitto al Comune di Aversa, che lo utilizzava come palestra sportiva versando 12 milioni di lire annui secondo quanto previsto dall’ultimo contratto del 15/3/1988, contratto sempre di 6 anni, allegato alla delibera di giunta comunale di Aversa, n.250 del 16/7/1999 con la quale il contratto di fitto veniva rinnovato. La palestra in ogni caso, veniva utilizzata fino al 2004, quando furono tenute le finali nazionali dei Giochi della Gioventù e dei Campionati studenteschi.

Da quella occasione denunce varie di inagibilità hanno condotto alla chiusura del Capannone. Nel frattempo si sono avuti interventi Consiliari, con interrogazioni e civici, quali una petizione popolare, ai sensi e per gli effetti dell’art. 9 dello statuto comunale, corredata con oltre 200 per sollecitare l’acquisizione del capannone, prot. 24266 del 28/6/2005.

Il Consiglio Comunale di Aversa il 6/7/2005 con delibera n.17, delibera, tra l’altro, di esercitare il diritto di prelazione per l’acquisto dell’immobile di via Saporito (il Capannone) per continuare ad utilizzarlo quale palestra Comunale. Propone alla Regione il corrispettivo di euro 428.527,25, corrispondente al 50% del valore stimato dall’Agenzia del Territorio.La spesa risulta allocata nel bilancio di previsione annuale 2005 e pluriennale 2005/2007.

Il 12/4/2007 viene sottoscritto il preliminare di compravendita dell’immobile di via Saporito, 49, facente parte del complesso “ex Canapificio”. Come previsto dal preliminare, la stipula finale di vendita sarà sottoscritta alla realizzazione del progetto, che non può avvenire oltre i cinque anni dalla data di stipula del preliminare stesso.

(12/4/2012). La detenzione del bene e l’usufrutto vengono trasferiti, immediatamente, all’atto della sottoscrizione del preliminare, al Comune di Aversa che viene autorizzato a fare i lavori di ristrutturazione secondo il progetto trasmesso alla Regione con nota prot. 27668 del 27/6/2006. Nel contratto si prevede che alla scadenza dei cinque anni fissati nel preliminare (12/4/2012), la mancata attivazione del bene all’uso previsto , consente una reintegra del bene alla Regione, previo annullamento del preliminare di vendita e restituzione di quanto anticipato. La somma di euro 128.571,67 viene corrisposta alla Regione in data 20/7/2005 con mandato di pagamento 4107. Come precisato nel preliminare stesso. La rimanente somma di euro 300.000,58 viene liquidata alla Regione con il mandato n.469 del 15/1/2008. Con questa somma il Comune ha pagato tutto l’acquisto del Capannone. Fa parte integrante del contratto preliminare l’allegato “D” che è la nota prot.27668 del 27/6/2006 inviata dal Comune di Aversa alla Regione Campania, contenente: La relazione tecnico illustrativa e il progetto di ristrutturazione della Palestra di via Saporito, con annesso piano finanziario da cui si rileva che l’importo totale dei lavori previsti è di euro 235.000, il Quadro economico riepilogativo è di 300.000 euro.

“La cosa curiosa, strana, che salta agli occhi – è questo un inciso di Santulli – è che dal 2007 abbiamo avuto la detenzione del Capannone e l’usufrutto, ma in che modo lo abbiamo fatto fruttare? Come mai non è stata mai utilizzata l’area di competenza, qualche parcheggio a via Saporito poteva servire. Come mai non l’abbiamo utilizzato come deposito?

Eppure, abbiamo messo a deposito l’immondizia finanche al palazzetto dello sport. E allora? I soliti pettegoli,malevoli, affermano che sia il parcheggio che il deposito (l’interno del Capannone), sono stati attivati, usati, da terzi. Incuriosito ho cercato di sapere se il Comune avesse fittato, nel frattempo, il Capannone a qualcuno. Non ho trovato traccia, però, di nessun fitto. Su tali argomenti si sente dire dai pettegoli e malevoli, di connivenze di privilegi. Possibile? Però mi piacerebbe sapere se mai nessuno, in questi anni, è mai andato a vedere quello che accadeva. Nessuno aveva la responsabilità di verificare lo stato delle cose , anche per motivi di sicurezza?

E’ incredibile, nessuno si è preoccupato di fare qualche sopralluogo? Ma chi doveva vigilare?”. Tutte perplessità, aggiungiamo noi, alle quali qualcuno dovrebbe dare una risposta, ma riprendiamo la cronistoria. In data 15/7/2010 la Giunta comunale con delibera 325 riapprova il progetto preliminare e definitivo per la Ristrutturazione ed adeguamento della palestra ex consorzio canapa, per un importo di euro 600.000. Aumentando di 300.000,00 euro il costo rispetto al progetto allegato al contratto preliminare. In data 6/8/2010 con delibera di Consiglio Comunale n.19 viene approvata la variazione al piano triennale delle opere pubbliche 2010/2012. Il Consiglio comunale fa una variazione alla deliberazione n. 14 del 10/7/2010 nella seguente maniera, voce n. 26 ” ristrutturazione capannone da adibire a palestra comunale euro 600.000 da finanziare con fondi dello Stato”.

Si approva altresì la variazione di bilancio. La delibera allega il finanziamento di 600.000 euroottenuto con decreto del ministero dell’economia e delle finanze del 9/6/2010 pubblicato sulla gazzetta ufficiale della Repubblica italiana n.143 del 22/6/2010. Aversa compare a pag. 29 al punto 93 dove si prevede espressamente, il contributo, esclusivamente per la ristrutturazione del Capannone ex “Consorzio Canapa” da adibire a palestra tre trance di finanziamenti: 250.000, 250.000 e 100.000, rispettivamente per le annualità 2009, 2010, 2011.

1)Primo Mandato del contributo Corrisposto in cassa del Comune il 26/10/2010, comunicazione Banco di Napoli n. provvisorio 0000780, 250.000.

2)Secondo Mandato del contributo Corrisposto in cassa del Comune il 26/10/2010, comunicazione banca di Napoli n. provvisorio 0000781, 250.000

“Il 26/10/ 2010 il Comune ha in cassa 500.000,00 destinati alla ristrutturazione del Capannone. Paradossalmente il finanziamento diventa come un cavallo di Troia, perché con il vecchio progetto di ristrutturazione, simile al nuovo, con metà della spesa, 300.000,00 euro, alla data del 26 ottobre 2010 si poteva realizzare, la gara di appalto dei lavori, con i fondi già disponibili. Purtroppo, con la variazione apportata, bisognava attendere l’ultima trance di 100.000,00 euro per poter fare la gara di appalto dei lavori, mentre il 12/4/2012 si avvicinava come una spada di Damocle”.

3)Intanto il Consiglio in data 7/9/2011 delibera n. 34 approva il bilancio previsionale 2011 il bilancio pluriennale 2011/2013, il programma triennale delle opere pubbliche e l’elenco annuale dei lavori, in cui si prevede per il 2011 la ristrutturazione del Capannone, numero 26 del programma delle opere.

4)Il 13/7/2011 con una interrogazione al sindaco Ciaramella, promossa dal sottoscritto, si sollecita l’attivazione di tutte le procedure, deliberate, relative al Capannone, al fine di scongiurare la risoluzione del contratto preliminare di proprietà, in scadenza il 12/4/2012.

5)Il 29/11/2011, deliberazione n. 65, in Consiglio Comunale il Sindaco Ciaramella risponde alla interrogazione, suddetta, dichiarando: “il 25 novembre abbiamo avuto l’ultima rata (si riferisce agli ultimi 100.000 euro del contributo ministeriale), avendo già ricevuto in precedenza 500.000 euro di finanziamento ), sapete bene che, se non abbiamo l’accredito dell’intera somma, il progetto non si può mettere a gara” ed inoltre aggiunge: “Per cui, una volta che abbiamo incassato l’ultima rata ,in questi giorni, in queste ore sarà posta in essere la pubblicazione della gara di appalto per la palestra comunale”.Ed ancora: “ premesso che l’ultima rata è stata incassata, premesso che partirà la gara di appalto vi dirò di più, come ho detto nelle premesse, noi abbiamo cinque anni di tempo, avevamo cinque anni di tempo per realizzare, ovviamente siamo arrivati cinque, sei mesi prima della scadenza ad avere l’importo e in questi giorni l’assessore Balivo, mi auguro che l’abbia già fatto, si recherà alla Regione a chiedere una proroga perché, ovviamente, dimostreremo che abbiamo avuto i soldi e che siamo pronti ad indire una gara di appalto”.

6)In verità l’ultima rata di 100.000, quando Ciaramella risponde all’interrogazione, è già in cassa, come attesta la tesoreria del Banco di Napoli dal 21/11/2011: n. 0000897 conto 0000200 incasso 100.000,00 da Tesoreria dello stato per art. 13 c.3 Quater l. 133/08.

7)Il 27/1/2012 con deliberazione di giunta municipale n. 35, viene approvato il programma triennale delle opere pubbliche 2012/2014 e l’elenco annuale dei lavori 2012.

Per il 2012 al punto 17 del programma viene elencata la ristrutturazione ed adeguamento del Capannone, ex consorzio canapa, da adibire a palestra; importi, 600.000 euro già accreditati dal ministero dell’economia e delle finanze.

“Tenuto conto che il 12/4/2012 – altro inciso di Santulli – scadeva il termine per realizzare il contratto definitivo con la Regione, avendo appurato, nonostante le assicurazioni e le promesse di Ciaramella, che nel mese di marzo del 2012 ancora nessuno era andato alla Regione a chiedere la proroga per la stipula del contratto definitivo , e che nemmeno si erano sognati di realizzare la gara di appalto dei lavori, così come annunciata da Ciaramella in Consiglio Comunale il 29/11/2011 delibera n.65, in risposta all’interrogazione da me promossa, mi preoccupai di sollecitare il Sindaco Ciaramella a scrivere alla Regione. Dopo insistenze varie e grazie anche all’impegno del Segretario Generale, la dott. Di Ronza, la cosa avvenne”.

ANCORA LA CRONISTORIA.

8) Infatti, Finalmente, in data 15/3/2012 viene inviata a firma del Sindaco la nota prot.8657 alla Giunta Regionale ed all’area di Coordinamento demanio e patrimonio, con la quale, per la prima volta, viene richiesta la proroga di sottoscrizione del contratto definitivo relativo all’acquisto del Capannone.

9) Tenuto conto che in data 28/5/2012 non si erano ancora avute risposte dalla Regione, invio una richiesta di intervento urgente al nuovo Sindaco Sagliocco.

10) Con molto garbo il 1/6/2012 con nota prot. 17172 Il Sindaco Sagliocco mi risponde, assicurando un intervento a breve.

Nel frattempo, il Sindaco Sagliocco, per le vie brevi, mi autorizza a sentire la Regione sulla questione.

11) Il 6/8/2012, dopo aver sentito l’arch. Gregoraci, grazie al Segretario Generale, inviamo ex novo via fax la nota di proroga inviata da Ciaramella del 15/3/2012.

12) Il 6/9/2012 con delibera n. 37 il Consiglio Comunale approva il bilancio previsionale 2012 e il bilancio pluriennale 2012/2014 con annesso piano triennale delle opere pubbliche, anche in questo documento al n. 17 del programma è prevista la ristrutturazione, nell’anno 2012, del Capannone, da adibire a palestra.

Ad oggi non vi sono atti Ufficiali in risposta alla richiesta di proroga. Tantomeno è stata restituita la somma erogata per l’acquisto.

“Pertanto, credo, – conclude Santulli – essendo la Regione Campania una Istituzione che opera nel Pubblico, per il Pubblico, tenuto conto delle esigenze del Comune di Aversa, in Atti espresse, nessuno può immaginare che alla Regione possano promuovere un deliberato negativo, soprattutto alla luce della volontà ribadita nella richiesta di proroga del 15/3/2012. Anche qui i malevoli, pettegoli, parlano di collusioni e favoritismi che potrebbero stroncare il mio ottimismo, ma questo appartiene, spero, al mondo della fantasia. A mio giudizio, tenuto conto della regolarità di tutti gli atti, e la volontà del Consiglio Comunale e della Giunta, più volte, inequivocabilmente espressa, non ci sono dubbi, domani stesso potrebbe partire la gara di appalto dei lavori, a prescindere da questa mozione. In conclusione, ho il bisogno di puntualizzare ai Consiglieri, al Sindaco ed agli assessori tutti, oltre che ai cittadini, che con soli 428.527,25 euro dei contribuenti aversani, realizziamo un opera, che oltre al valore sentimentale, diventa una proprietà comunale, a via Saporito, che vale oltre 2.500.000,00 di euro, una volta completata l’opera. Vero è che l’importo finale, con i lavori a farsi, ammonta a 1.028.527,25, ma 600.000 euro sono contributi del Ministero, tra l’altro utilizzabili “esclusivamente”per il progetto di ristrutturazione del Capannone. (I contributi si perdono se non si fanno per le opere per cui sono erogati). Ma pensate solo al valore del suolo. Sarebbe disonesto far perdere un’occasione simile alla Città”.

Una battaglia solitaria quella di Santulli, fatta soprattutto contro l’ipocrisia di tanti che ho hanno dimenticato il proprio comportamento precedente o non hanno il coraggio di dire effettivamente quello che pensano. Una brutta storia, quale che sia l’epilogo, ci siano o non ci siano intrallazzi.

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