I pendolari scendono in piazza

di Antonio Arduino

 AVERSA. Scende in piazza la protesta dei pendolari che domenica chiederanno solidarietà ai cittadini aversani con l’apposizione di una firma alla petizione da trasmettere al Ministro dei trasporti …

… per risolvere un problema che li ha costretti anche ad occupare i binari della stazione ferroviaria per circa due ore come accaduto intorno alle ore 5 del 10 maggio 2012. A dare il via alla protesta, conclusa pacificamente era stato l’impossibilità di accedere al treno 894 proveniente dalla Calabria e in partenza per Roma Termini alle ore 4,50 da parte di alcune decine di pendolari diretti, come ogni mattina, nella capitale per motivi di lavoro.

“E’ una situazione che si verifica regolarmente”, avevano dichiarato i componenti di una rappresentanza del comitato pendolari, nato all’inizio dell’anno per trovare soluzione al problema che si trascinava da mesi, riportando le istanze di oltre duemila pendolari ai responsabili di Trenitalia intervenuti per capire il perché della protesta. Un incontro tra le parti, tenuto al primo piano degli uffici di direzione della stazione aversana, si era concluso con l’impegno dei responsabili del settore di portare a chi di dovere le proposte avanzate dal comitato.

“E’ inaccettabile – spiegavano ai funzionari – che si debba essere costretti a raggiungere in ritardo il posto di lavoro solo perché l’ente ferroviario ha deciso di sopprimere tre delle carrozze passeggeri dell’unico convoglio che ci permette di raggiungere Roma Termini in modo da rispettare l’orario di lavoro, vale a dire tra le 7 e 30 e le 8”. “Siamo lavoratori che – ricordavano – pagano in anticipo, sotto forma di abbonamento, quanto chiede lo Stato per un servizio necessario a raggiungere il posto di lavoro e rientrare a casa usando mezzi di trasporto pubblici che permettano di viaggiare come esseri umani e non stipati come animali, cosa che accade quando si riesce a salire sul treno 894 che, arrivando da Reggio Calabria, praticamente ha disponibili solo posti in piedi, quando ci sono”.

Un problema risolvibile aggiungendo delle carrozze a quel treno o, in alternativa, prolungando fino a Roma la percorrenza del treno regionale che parte alla medesima ora ma termina la corsa a Formia, evitando così ai pendolari di dover prendere l’unico treno possibile, l’interregionale delle 4 e 25. Invece ad oggi nulla è cambiato se non in peggio dal momento che quel treno parte dieci minuti prima, vale a dire alle ore 4 e 40, non ferma più a Roma Termini bensì a Roma Tiburtina ed è stato classificato come Intercity notte, diventando praticamente inutile e vietato a chi parte da Aversa.

“E’ vero che abbiamo ottenuto sostegno in questa lotta dal sindaco Sagliocco e dal senatore Giuliano ma ad oggi non c’è stata alcuna risposta da parte dei responsabili dell’ente ferroviario”, ricordano i rappresentanti del comitato. Da qui la necessità di sensibilizzare la cittadinanza chiedendo l’apposizione di una firma alla petizione da inoltrare al Ministro. Chi vuole potrà farlo recandosi al gazebo che sarà allestito appositamente domenica in via Roma angolo via Garibaldi dalle ore 9 alle 22.

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