Ad: “Carneade. Chi era costui?”

di Redazione

 SANT’ARPINO. Vi si faccia passare l’ignoranza in letteratura italiana, ma il vittimismo e la cattiveria che avete mostrato dinnanzi a questa citazione lascia esterrefatti.

Giusto per rinfrescarvi la memoria: “Carneade! Chi era costui?” ruminava tra sé don Abbondio seduto sul suo seggiolone, in una stanza del piano superiore, con un libricciolo. (Promessi Sposi, Capitolo VIII Alessandro Manzoni). Carneade è stato un filosofo greco antico e a partire da questa citazione è divenuto sinonimo di persona poco nota. È tanto offensivo? In un paese “libero” e “democratico” sono consentite perplessità sui candidati a rappresentare la popolazione, o solo voi potete gettare fango sugli altri?

Detto questo, dato che in realtà nulla abbiamo esternato sul “povero carnefice”, la nostra opinione è che non abbia i requisiti per rappresentare un popolo, concetto che riaffermiamo con convinzione. Non riteniamo di non dover chiedere scusa ad una persona che ha dimostrato supponenza e poco spirito democratico, perché l’ignoranza è comprensibile ma la protervia e la malafede non sono tollerabili.

Oltre a non aver nessuna esperienza politica, vi sembra coerente e corretto che un candidato alla carica di Sindaco durante la campagna elettorale prometta a tutti gli imprenditori edili che incrocia “nel mezzo del cammin di sua vita” (cfr. Inferno Canto I Divina Commedia, Dante Alighieri) che affiderà loro la ristrutturazione della proprietà della sua famiglia in via Togliatti?

Non sapevamo che la ristrutturazione di cui sopra si dovesse dividere in lotti perché trattasi di un grattacielo di decine di piani!

E dato che al Sindaco invece sono stati fatti attacchi molto personali ci chiediamo: ma non vi siete fatti nessun esame di coscienza; non vi siete mai chiesti chi siamo, che lavoro facciamo, in che modo lavoriamo, quanto abbiamo dato alla politica e soprattutto quanto la politica ci ha dato? Certo pensare di vedere i difetti degli altri è sempre più semplice perché vi si palesano davanti agli occhi, ai vostri soggettivi occhi.

Guardare i propri di difetti è molto più complicato perché richiede senso dell’introspezione e ci costringe a confrontarci con i nostri limiti e, in alcuni casi, ad accettare le nostre sconfitte personali…. in effetti le vostre sono tante. Se questo esame l’aveste fatto non sareste incorsi in questi imbarazzanti commenti: come si fa a parlare in termini così sprezzanti di una persona che ha sempre agito in modo leale ed è stato sempre impegnato nel sociale, che ha una famiglia che con sani principi lo ha cresciuto e gli ha concesso di vivere negli agi attuali facendo sacrifici e lavorando strenuamente, che è sempre disponibile al dialogo con i propri cittadini e cerca sempre di aiutarli.

Ma veramente volete raccontarci la storiella che Eugenio Di Santo, o figlie e Francuccio e tingting ha bisogno della politica per “campare”?I cittadini di Sant’Arpino conoscono tutti e sanno fare la differenza tra coloro che campano di politica e con la politica e persone che si sono sempre dedicate ai bisogni e alle vicissitudini degli altri. O forse state “sognando” di approfittare voi dei vantaggi politici che il Sindaco umilmente declina per il bene dei cittadini? Avevate affermato di voler avere un civile e tollerante confronto democratico e che noi avevamo usato toni, udite udite, squallidi! E poi? Cosa vi è successo? Caduta di stile o ripensamenti tattici in vista delle elezioni: le risse fanno audience in TV, in politica servono i fatti e coloro che minacciano non sono ben visti in una società civile. Il “regista” vi lascia alle vostre inutili confabulazioni e vi ricorda che gli “sputatori” li avete appena accolti voi!

Noi saremo sempre pronti al confronto sui problemi e sulle tematiche che interessano i nostri concittadini, qualità della vita, qualità dei servizi,livello qualitativo dell’azione amministrativa, ma non arretreremo di fronte alla vostra tracotanza!

Cittadini, la posta in gioco è alta, c’è del marcio in Danimarca o nella vicina Orta di Atella– Amleto (Marcello a Orazio: atto I, scena IV).

Il gruppo consiliare Alleanza Democratica per Sant’Arpino

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