Pd e Idv chiedono revoca incarico al presidente del Consiglio

di Redazione

 MONDRAGONE. Pd e Idv chiedono la revoca del presidente del Consiglio, Marquez, per “riportare sul binario della normale e sana dialettica politico amministrativa le sedute del Consiglio comunale”.

Nella loro richiesta i due partiti scrivono: “Il nostro duro giudizio, è che fino ad oggi, il Consiglio comunale non ha funzionato. Il presidente, dovrebbe assicurare, il regolare svolgimento dei lavori dell’assemblea nel rispetto del regolamento, cosa che a nostro giudizio non è accaduta, come comprovato dai fatti riportati ed elencati nella proposta di revoca.

In cinque mesi, nel nostro Consiglio comunale, i compiti e le funzioni del Presidente, previsti dalla legge, sono stati disattesi. Non potevamo, quindi, rimanere inerti di fronte alle numerose inadempienze riscontrate e al clima da stadio che si è registrato, soprattutto, durante la prima seduta del Civico consesso.

Ognuno dei consiglieri è stato coinvolto in questa bagarre, ma la responsabilità più grande, è del sindaco Schiappa, che come prima carica istituzionale, avrebbe dovuto evitare quanto accaduto. Il nostro, sia ben chiaro, non vuole essere un accanimento contro la persona di Pasquale Marquez (rispettabilissima), ma siamo convinti che con quest’amministrazione si sia perso di vista la funzione della presidenza: garantire in modo imparziale il confronto tra le forze politiche e promuovere il buon funzionamento dell’istituzione consiliare.

In troppi episodi le azioni della presidenza non sono state coerenti con la natura del proprio mandato, oggi, con la nostra richiesta, chiediamo una nuova partenza per uscire da situazioni critiche. Non possiamo fare finta di niente, di fronte alle numerose intemperanze registrate all’interno del Consiglio e nei confronti delle quali non c’è stata una adeguata azione da chi aveva la responsabilità di garantire il rispetto delle regole del confronto democratico. Inoltre, va sottolineato come nel comportamento del sindaco abbia prevalso, in più di un occasione, un atteggiamento derisorio nei confronti dell’opposizione.

La situazione di disagio, in cui si trova il Consiglio comunale, è oggettiva ed evidente in molti interventi, da questa situazione vogliamo e dobbiamo uscire, recuperando il senso della buona politica. La buona politica sa che non possono rappresentare un problema le convocazioni di più consigli comunali, se questi servono per il confronto costruttivo.

E’ necessario dunque, stabilire un clima sereno, che oggi non c’è e che è fondamentale per potere affrontare, i tanti problemi relativi alla sicurezza, al lavoro, alla sanità, ai servizi sociali, che siamo chiamati ad affrontare e a discutere per il bene della Nostra Città.

L’appello che lanciamo, è che il consiglio comunale torni ad essere un luogo di confronto, pur aspro, vigoroso, ma nel quale ci sia il rispetto del ruolo delle minoranze e soprattutto delle regole. La priorità, quindi, è garantire sempre, le procedure democratiche”.

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