Capodrise: va in pensione Raucci, il decano di Palazzo delle Arti

di Redazione

 CAPODRISE. Da messo notificatore a responsabile dell’ufficio elettorale. Ne ha fatta di strada Giovanni Raucci, 66 anni, capodrisano doc.

Da quell’11 ottobre 1976, primo giorno al Comune, ha lavorato fianco a fianco con tanti colleghi e dirigenti, con decine e decine di amministratori, ha conosciuto tanti sindaci. Ma in lui permane il ricordo di un uomo in particolare: Luigi Di Bernardo, sindaco scomparso in giovane età a causa di un brutto male. «Mi ha cambiato la vita – rivela -, però la vita con lui non è stata benevola. Gli sarò eternamente grato».

A 36 anni esatti da quell’11 ottobre, giovedì sera, Raucci, in un turbinio di emozioni, ha festeggiato il suo pensionamento. Ad attenderlo, nella sala conferenze del Centro studi “De Gasperi”, la famiglia, gli amici di sempre, il direttivo di via Matteotti, gli impiegati del municipio, i capiarea, i consiglieri comunali, la giunta al completo, il presidente dell’assemblea cittadina Vincenzo Negro e, naturalmente, il sindaco Angelo Crescente. «Angelo – afferma Raucci – è una persona speciale. Lo conoscevo e lo stimavo come medico, ma in questi 18 mesi di governo ne ho potuto apprezzare le qualità da amministratore attento e volitivo».

La serata, in un’atmosfera conviviale è trascorsa tra risate, foto e un pizzico di nostalgia. Ad allietarla, anche la performance di un gruppo di musica folk, che, al ritmo della tammorra, ha coinvolto in balli e canti i presenti. «Passa il tempo – dice – e, quasi senza accorgersene, arriva il momento di lasciare ciò che per anni è stato motivo di impegno, con giorni appaganti per i risultati a volte imprevedibili e giorni frustranti per altri risultati imprevisti. Ora, mi aspetta una nuova fase della vita: la affronterò con la consapevolezza di aver dato sempre il massimo per la mia città e di lasciare amici che sarà bello ritrovare. Intanto, ringrazio il sindaco Crescente, i miei ormai ex colleghi del Comune e – conclude Raucci – il centro studi “De Gasperi” per la squisita ospitalità».

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