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MADDALONI. Finiscono nella bufera le bonifiche ambientali al Comune di Maddaloni. Il mistero sui risanamenti delle discariche abbandonate diventa sempre più fitto. Sotto accusa ora è il protocollo di intesa tra la disciolta società regionale Astir ed il Comune.
La parola passa così ai consiglieri regionali dellopposizione, che, sulla scorta delle notizie dei partiti di Maddaloni, hanno preparato uninterrogazione diretta al Presidente Caldoro e lassessore allAmbiente, Romano. Deve essere fatta chiarezza sul progetto di intervento delle bonifiche di via della Vigna, via Santafede, via Ficucelle e via Mastrantuono. Ma le perplessità maggiori riguardano i tempi e le modalità di rimozione dei rifiuti, dei quali si ignora la classificazione. Non solo la rimozione, ma anche le ditte e le discariche, dove sono stati depositati i rifiuti, sono finiti nel ciclone. Il problema parte da lontano. Ai tempi in cui il Comune di Maddaloni faceva sapere che il protocollo di intesa stipulato con lAstir era stato preso come modello dagli altri comuni della provincia. Ma qualcuno ha trasformato quellaccordo, rendendolo farlocco. Insomma lAstir spa, già in dissoluzione, una società a totale partecipazione della Regione Campania, a titolo gratuito e con unopportuna georeferenziazione dei rifiuti presenti sul territorio maddalonese, si impegnava a dare una mano al Sindaco Cerreto. Lobiettivo dellAstir era quello di aggiornare ed implementare il Piano Regionale di Bonifica per incentivare i ripristini ambientali dei siti inquinati, mentre quello del Comune di Maddaloni era quello di liberarsi quanto prima delle numerose discariche abusive. Alla fine è scoppiata la polemica e la sfuriata del Comune, che per rifiuti delle discariche reclama la pretesa di abbassare la già esigua percentuale di raccolta differenziata. Esigua fanno sapere i rappresentanti della minoranza – perché nellanno 2010, Maddaloni ha fatto registrare il 9,91%, invece nel 2011 il dato è stato certificato al 20,19%. Ma che significa tutto questo? Che già lo scorso anno il Comune di Maddaloni doveva essere commissariato per mano del Prefetto, perché non ha raggiunto la quota del 35%, prevista dalla legge. Forse non cè mai stata diffida e non sono mai partiti i tre mesi per il commissariamento. Ma al peggio non cè fine, se si considera che per il 2011 lassessore Luigi Bove aveva lobbligo di raggiungere una percentuale del 50%. Graziati dal Prefetto e non si comprendono le ragioni, si è in attesa che lo stesso si pronunci sullanno 2011. Se non si vuole parlare di omissione da parte della Prefettura, come mai non vengono aperte le procedure per una diffida?. Ed anche in questo caso è il mistero ad accompagnare tutte le sciagure ambientali di Maddaloni. Mancano solo pochi mesi a dicembre, per raccogliere il dato della percentuale del 2012, che dovrebbe attestarsi al 65%. Un dato irraggiungibile in rapporto al 36% fatto registrare subito dopo la pausa estiva. Probabilmente sostiene la minoranza – qualcuno sta pensando di ridifferenziare i rifiuti delle discariche in modo che almeno si arrivi al 50%, la quota dello scorso anno. Ma è impensabile che dalle discariche, dove si è raccolto di tutto, persino lamianto e i rifiuti speciali, possa essere conteggiata la quota di differenziata per far salire lasticella del 65%. Sarebbe assurdo e contro ogni strategia per salvare la poltrona. La differenziata, che dovrebbe nascere da presupposti altamente civici, non può essere truccata con le discariche abbandonate. E da qui che nasce il fallimento dellAmministrazione Cerreto sulla gestione dei rifiuti. E da qui che nascono le insopportabili bollette sulla immondizia, che i cittadini non riescono a pagare. E da qui che nascono ulteriori rincari per i prossimi anni. E da qui che nasce lostinazione a voler governare una città dalla improvvisazione.
Pd Angelo Tagliafierro
Idv Aldo Tagliafierro
Udc Salvatore Mataluna
Sel Gianluca Capalbo
Federazione della Sinistra Mimmo Belcore
Civitas è Alessandro Cioffi