Vendola assolto: “Adesso posso pensare alle primarie”

di Emma Zampella

Nichi VendolaBARI. Nichi Vendola assolto perché il fatto non sussiste: con lui, assolta anche l’ex manager dell’Asl di Bari, Lea Cosentino.

All’uscita dal Tribunale, il Presidente della regione Puglia, visibilmente commosso, ha detto: “Sono felice, ma non fatemi parlare adesso. Ci vediamo a mezzogiorno”. L’udienza che lo ha visto protagonista giovedì lo ha assolto dall’accusa di concorso in abuso di ufficio nel processo con rito abbreviato, relativo all’inchiesta sulla nomina del primario del reparto di chirurgia toracica dell’ospedale San Paolo di Bari, Paolo Sardelli.

“Io ho vissuto un’intera vita sulle barricate della giustizia e della legalità. Oggi mi è stato restituito questo”, ha detto Vendola, che, prima della sentenza aveva annunciato il ritiro dalla vita pubblica in caso di condanna. La sua precedente decisione la commenta in questo modo: “Quello che avevo deciso era sincero. Non avrei potuto esercitare le mie pubbliche funzioni con quel sentimento dell’onore che è prescritto dalla Costituzione. Mi sarei ritirato dalla vita pubblica. Per me non era e non è in gioco una contestazione specifica rispetto a cui penso di poter documentare assoluta trasparenza dei miei comportamenti”, ha concluso il presidente.

E coglie l’occasione per tirare qualche frecciatina politica a Silvio Berlusconi: “Silvio Berlusconi a fronte di una sentenza di condanna per frode fiscale, per uno dei reati più infamanti che possano esistere, annuncia il ritorno sulla scena pubblica. Per me l’eventualità di una condanna in concorso in abuso d’ufficio era sufficiente per congedarmi dalla scena pubblica”.

Per il leader di Sinistra Ecologia e Libertà si tratta di un a sorta di “codice Berlusconi” e di un “codice Vendola” per poi affermare di aver cercato sempre di difendersi “in un aula di giustizia, perché bisogna difendersi nel processo e non dal processo. Non ho fatto nulla – ha aggiunto il presidente e leader di Sel – nulla che costituisse reato, nulla di nulla”.

Vendola nella conferenza stampa ha chiarito alcuni punti della vicenda, sottolineando e precisando come sono andati i fatti: “Resta come fatto storico che chi ha vinto il concorso non fosse mio parente, non fosse mio elettore, non fosse persona legata a me da amicizia. Questo e’ stato acclarato così come è stato acclarato che in quel concorso ha vinto il migliore”.

A dargli sostegno in aula c’era il compagno, Eddy, di cui ha detto: “Non c’è stato verso, voleva essermi accanto”. Il politico ha colto inoltre l’occasione per fare il suo mestiere ricordando che “si dedicherà completamente alla sfida delle Primarie. Posso cominciare quindi oggi – ha detto Vendola – la cavalcata delle primarie, finora sono stato molto frenato”.

Una cavalcata che per i suoi due antagonisti, Pierluigi Bersani e Matteo Renzi, è cominciata da tempo e che porta perciò il leader di Sel a parlare di uno svantaggio: “Trasformerò lo svantaggio in vantaggio – ha affermato Vendola – io che sono sempre stato Davide contro Golia nella mia vita, ora ho due Golia contro cui affrontare la sfida delle Primarie. Spero che ancora una volta vinca Davide”.

Vendola ha, poi, ricordato di aver firmato una carta d’intenti con Bersani che punta alla rinascita del Paese e di non avere l’ambizione di ricostruire una sinistra radicale.

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