Rovigo, sparatoria in caserma: tre morti

di Mena Grimaldi

 ROVIGO. “Un attimo di follia, un gesto folle che non ha alcuna giustificazione”. Così il tenente colonnello Enrico Mazzonetto, comandante provinciale di Rovigo facente funzioni, parla dell’omicidio-suicidio avvenuto nella caserma di Porto Viro nel pomeriggio di lunedì.

Le vittime sono il comandante della caserma dell’Arma, Antonino Zingale, la moglie e un altro carabiniere. I corpi sono stati trovati riversi sul selciato del cortile dagli altri militari in servizio.

Nessuno si sarebbe accorto di quanto stava avvenendo in cortile fino a quando non sono stati sentiti i rumori secchi dei colpi d’arma da fuoco. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, sarebbe stato l’appuntato presente nella stazione dei carabinieri di Porto Viro a sparare contro il comandante e la moglie di questi.

Poi si sarebbe suicidato. Zingale era stato scagionato un mese fa da un’accusa per violenza sessuale. Zingale era stato denunciato nell’aprile del 2008 da una signora di Porto Viro. Un mese e mezzo prima, il 12 marzo, il maresciallo avrebbe tentato in due occasioni di baciare sulla bocca la donna mentre i due erano da soli nell’ufficio del militare.

La donna era stata poi imputata in un processo per calunnia, disposto dal giudice per le udienze preliminari con imputazione coatta, con Antonino Zingale come parte offesa.

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