Omicidio Scazzi: “Sabrina e Cosima andarono al pozzo”

di Mena Grimaldi

 TARANTO. Depositata lunedì mattina presso il tribunale di Taranto, dove è ricominciato il processo per l’omicidio di Sarah Scazzi, la quindicenne di Avetrana trovata morta in un pozzo, una relazione dei carabinieri del Ros che gioca un punto a favore dell’accusa.

Secondo la relazione, infatti, il giorno dopo l’omicidio di Sarah, Sabrina e sua madre Cosima andarono al pozzo per controllare come Michele avesse nascosto il corpo della ragazzina.

Il lavoro degli uomini guidati del colonnello Vincenzoni smentisce la parole di Valentina, la sorella di Sabrina, che aveva raccontato di aver ricevuto una telefonata dalla madre e dalla sorella il 27 settembre mentre erano nei loro campi fuori città.

I tabulati dimostrano che quella telefonata c’è stata. Ma le due donne non erano nelle loro campagne: la cella telefonica agganciata è quella invece che fa riferimento al pozzo, il luogo dove Michele Misseri aveva nascosto il cadavere di Sarah.

In carcere, con l’accusa di omicidio, sono finite la cugina Sabrina Misseri e la madre Cosima Serrano. Il processo inizia la sua fase decisiva. In aula, infatti, comparirà Michele Misseri, zio di Sarah, nonché reo confesso dell’omicidio. Ma la procura lo ritiene responsabile solo della soppressione di cadavere. In aula non ci sono la madre e il fratello della 15enne, mentre sono presenti Sabrina e Cosima.

Prima dell’avvio dell’udienza, l’avvocato di Sabrina, Fausto Coppi, ha chiesto di dichiarare inutilizzabili le parti del verbale dell’incidente probatorio del 19 novembre 2010 nelle quali Michele Misseri accusa del delitto la figlia Sabrina.

Secondo Coppi, nell’interrogatorio a cui fu sottoposto Michele, il gip avrebbe rivolto unavvertimento troppo sinteticosulle conseguenze che avrebbero potuto provocare le dichiarazioni accusatorie verso terzi. Nello specifico, Michele Misseri non sarebbe stato avvertito del fatto che, accusando terzi, sarebbe diventato anche testimone del processo, oltre che imputato. In subordine, ha sollevato una questione di legittimità costituzionale. L’udienza è stata sospesa per mezz’ora in attesa delle controdeduzioni dell’accusa e di reperire il verbale riassuntivo dell’incidente probatorio, che non è agli atti. Martedì, invece, sarà la volta invece della cugina Sabrina e della zia Cosima, accusate dell’omicidio.


Il pm Pietro Argentino ha chiesto di rigettare la richiesta dell’avvocato Coppi, difensore di Sabrina, di dichiarare inutilizzabili le parti dei verbali dell’incidente probatorio del 19 novembre 2010 nelle quali Misseri accusa la figlia. Il pm ha inoltre chiesto alla Corte di Assise di dichiarare “manifestamente infondata” la questione di legittimità costituzionale posta in subordine dallo stesso Coppi. Secondo il rappresentante della Procura, le ipotesi di dichiarazione di inutilizzabilità dei verbali o di loro parti sono indicate in maniera tassativa nel codice di procedura penale, e l’eccezione sollevata dall’avvocato Coppi non rientrebbe tra queste.

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