Lombardia, Formigoni non molla e azzera la giunta

di Emma Zampella

roberto FormigoniMILANO. Roberto Formigoni, dopo l’ultimo scandalo che ha investito il Pirellone con l’arresto dell’assessore Zambetti, non molla e rilancia: azzerata la giunta. E, inoltre, propone una riforma che cambi la legge elettorale e tolga il listino bloccato.

Questo l’esito del vertice a Roma tra il presidente della Regione Lombardia e i leader del Pdl Alfano e della Lega Maroni. Formigoni ha aggiunto che per la nuova giunta lombarda ci vorranno alcuni giorni, per avere – ha detto – una squadra “all’altezza della sfida in questo momento complesso per l’Italia”. “Abbiamo ottenuto ciò che volevamo”, ha dichiarato il leader della Lega Maroni, il quale ha sottolineato: “Avevamo chiesto o di dimettersi o di azzerare la giunta: ha scelto di azzerare la giunta”. “Non si manda a casa una giunta che ha lavorato bene. – ha commentato il segretario Pdl Alfano – Useremo tollerenza zero con chi macchia la nostra bandiera”.

Ma la Lega si spacca. Ben diversa, infatti, la posizione di Matteo Salvini, segretario regionale del Carroccio: “Formigoni probabilmente ancora non se n’è fatto una ragione, ma se la farà è finita un’era di buona gestione. – ha detto, parlando in serata a una manifestazione del partito -E per quanto ci riguarda non si arriva a fine mandato e si vota in primavera”. “Fortunatamente – ha aggiunto Salvini – abbiamo una base che è sempre più allergica al Pdl e lo capisco. Il ragionamento è unicamente di utilità per la Lombardia: serve far saltare il tavolo adesso?. Siamo dispostissimi a farlo. E se qualcuno ci dicesse che saltano anche Piemonte e Veneto, chi se ne frega”. Salvini ha ricordato che la decisione finale sul futuro dell’amministrazione Formigoni arriverà dal consiglio federale di sabato: “E’ in corso un ragionamento”, ha detto, e non è escluso che il Federale comunque “decida di far saltare il tavolo e quindi a governare la Lombardia saranno i commissari”.

A completare il caos è arrivata la controreplica di Paolo Valentini, capogruppo Pdl alla Regione: “Salvini e Cecchetti – ha detto Valentini – la smettano di dire sciocchezze. Il loro capo Maroni, non meno due ore fa, a precisa domanda, ha negato che sia una giunta a tempo”.

“L’accusa sollevata contro Zambetti è di una gravità assoluta, è inaccettabile. – ha detto giovedìFormigoni a ‘La telefonata’ di Belpietro- O è un abbaglio incredibile della magistratura, e credo proprio di no, oppure Zambetti è uno spergiuro che ha tradito la fiducia di tutti noi. Siamo in presenza di un politico che non solo ha tradito, è andato a comprare voti dalla ‘ndrangheta, ma ha tradito anche il proprio presidente e il proprio partito”. E sull’ipotesi dimissioni avevaaggiunto: “Di fronte a questo salto di qualità negativo io prenderò decisioni forti, nette. La ‘ndrangheta non deve avere accesso nelle istituzioni e non lo avrà. Se i leghisti vogliono il dialogo devono ritirare le dimissioni, decidano se vogliono far parte dell’alleanza in Lombardia, Veneto e Piemonte”.

Ilpresidente della regione Lombardia aveva espresso un pensiero chiaro: “I leghisti devono decidere: fanno parte di questa alleanza che è nata tre anni fa contemporaneamente in Lombardia, in Veneto e in Piemonte o se ne sfilano? Se si sono sfilati si mettono in una posizione esterna e sarà Formigoni con il Pdl a decidere il da farsi, andremo ad elezioni con una Giunta guidata da Formigoni e assessori completamente nuovi e ovviamente tutto ciò avrà conseguenze anche in Veneto e Piemonte, perché le tre Giunte sono figlie dello stesso accordo politico. Il patto è uno solo, se qualcuno lo rompe da una parte lo rompe dappertutto. Spetta a loro decidere se vogliono far cadere le tre Giunte oppure se vogliono continuare a discutere insieme su quello che si più opportuno fare. Se invece la Lega intende continuare a condividere questo patto politico decideremo insieme il da farsi e anche in questo caso e anche in questo caso la mia volontà è molto netta: o Giunta nuova o si va ad elezioni”.

Preservare le sorti della regione Lombardia è anche l’intento di Angelino Alfano, che a “Radio anch’io” aveva detto: “Il presidente Formigoni farà cose talmente forti da rimettere in marcia la Regione Lombardia. Penso che il presidente Formigoni debba azzerare tutto e ricominciare da capo, dare un segnale di cesura. Altrimenti dovremmo interrompere un percorso di buona amministrazione, modello per le Regioni italiane ed esempio in Europa”. In altre parole, per Alfano “piu’ che una presa distanza da Zambetti, Formigoni intende azzerare tutto e tutti e ricominciare daccapo”.

Mercoledì l’assessore Pdl Domenico Zambetti è stato arrestato con l’accusa di aver comprato i voti della ‘Ndrangheta: un pacchetto di 4mila preferenze decisive per la sua elezione alle regionali del 2010.

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