Indagato mister Ryanair: evasi milioni in Italia

di Mena Grimaldi

 BERGAMO. La Procura di Bergamo ha iscritto nel registro degli indagati Michael O’Leary, amministratore delegato della compagnia low cost irlandese, la Ryanair.

Insieme a lui, indagato il suo braccio destro, Juliusz Komorek. Il pubblico ministero, Maria Mocciaro, contesta loro l’omesso versamento dei contributi per aver assunto a Dublino 220 dipendenti di stanza all’aeroporto di Bergamo, Orio al Serio, assoggettandoli alla tassazione irlandese, molto più bassa di quella italiana. Stando ai calcoli, tutto questo avrebbe portato danni all’erario per circa 12 milioni di euro.

Le altre compagnie aeree estere che hanno una postazione italiana assumono dipendenti secondo regole italiane (come Lufthansa Italia, Air France Italia), Ryanair fa firmare i contratti a Dublino dove la tassazione sugli stipendi è mediamente intorno al 12% mentre da noi è al 37%. Di fatto, però, i dipendenti Ryanair, pur essendo lavoratori di diritto irlandese, lavorano in Italia, dove vivono usufruendo anche delle prestazioni sanitarie per loro e per le loro famiglie.

E qui sta l’altro aspetto finito sotto la lente degli inquirenti. La Dpl di Bergamo, alla fine del 2011, aveva segnalato all’Inps le presunte irregolarità nell’assunzione dei dipendenti Ryanair. La compagnia di Dublino, che ha sempre sostenuto di non dover pagare le tasse in Italia non avendo qui una stabile organizzazione di servizio, aveva tempo 90 giorni per regolarizzare la sua posizione: pagando i contributi contestati avrebbe estinto il reato.

Ma così non è stato in quanto Ryanair è convinta di essere nel giusto: i suoi equipaggi, sostiene O’Leary, operano a bordo di aerei irlandesi e non svolgono in Italia alcuna attività lavorativa.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
RedazioneWhatsappWhatsApp
Condividi con un amico