Formigoni: “La Lega cambi idea”. E lancia candidatura di Albertini

di Redazione

Roberto Formigoni MILANO. Se la Lega non cambia idea in Lombardia si andrà al voto “al più presto”: il presidente della Regione Roberto Formigoni lo ha detto aggiungendo che sta “facendo le verifiche normative”, si parla di “45-90 giorni”.

Formigoni ha detto che farà “un invito fortissimo” al Consiglio regionale perché rifaccia la legge elettorale togliendo il listino bloccato, una cosa che si può fare “in tempi rapidissimi”. “Dovremmo attendere questo tempo” ha spiegato, aggiungendo però di non poter “tollerare una campagna che aggraverebbe i problemi”.

“Elezioni in tempi brevi”, dunque assicura Formigoni, tenendo il punto all’indomani del caos provocato dall’inchiesta sull’assessore, Domenico Zambetti, accusato di scambio elettorale politico-mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione aggravata. La Lega vuole il voto ad aprile? “Io non ci sto e se il Carroccio non cambia idea se ne assumerà le responsabilità”, scandisce il governatore.

“Giovedì scorso con Alfano e Maroni avevamo deciso di azzerare la giunta con l’impegno da parte mia a formarne una nuova ridimensionata nel numero. Il segretario della Lega era soddisfatto. Poi si sono contraddetti chiedendo le elezioni per il 7 di aprile. Una campagna di sei mesi sarebbe devastante per la Lombardia: se la Lega non cambia idea se ne assumerà tutte le responsabilità”. “Siamo nel campo della valutazione”: così il presidente risponde a una domanda sulla possibilità che continui l’alleanza con il Carroccio. “Non sono valutazioni che competono a me. Ne discuteremo insieme nel Pdl”. Certo “la Lega – aggiunge – dovrà spiegare perché interrompe un’azione di governo che ritiene positiva”.

Quanto alle primarie per la scelta del candidato lanciate da Maroni, Formigoni ha precisato che “sarà il Pdl a decidere se tenerle o meno. Prenderemo le decisioni più acconce strategicamente”.

Formigoni ribadisce quindi di aver concordato tutti i passaggi con Alfano: “Non mi sento tradito da nessuno del Pdl. Qualcuno nel Pdl ha il mal di pancia? Non i massimi dirigenti di partito e non Formigoni”. Il presidente della Lombardia definisce “falsità” le voci che lo volevano isolato.

“I lombardi sono con me”, ha quindi sottolineato Formigoni, ribadendo l’intenzione di canddiarsi alle elezioni da svolgersi “il prima possibile, dopo aver cambiato la legge elettorale”. A chi gli chiede quali fossero i suoi piani prima della crisi che coinvolge il Pirellone dice: “Volevo terminare il mandato e non ricandidarmi”.

“Non mi pento di nulla”, ha detto poi, sottolineando che “la giunta ha lavorato bene. Zambetti (l’assessore indagato per voto di scambio, ndr) non avrebbe dovuto far parte della giunta. Ma io ho fatto tutto quello che dovevo fare. Non ho commesso reati e nulla di ciò che ho fatto è contro la legge”.

Come candidato al Pirellone, Formigoni vedrebbe “molto bene” l’ex sindaco di Milano del Pdl, Gabriele Albertini. “Ho sempre detto che ho grande stima di lui sia dal punto di vista della capacità di governo sia della genialità della persona”, ha detto. “Lo vedrei molto bene” ha spiegato, aggiungendo però che la decisione non spetta a lui.

“Con Albertini ho combattuto anche all’interno della stessa coalizione, però mi sembra uomo serio e onesto. Sarebbe un ottimo candidato per il Pdl”, ha commentato gelido il segretario della Lega Lombarda, Matteo Salvini, intervistato a Caterpillar. Salvini ha poi spiegato che al Lega organizzerà le primarie per scegliere il suo candidato: “Io mi limito ad organizzarle. Candideremo uno dei 200 sindaci che abbiamo e che nessuno conosce”.

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