Anti-corruzione, spunta una nuova “salva-Ruby”

di Antonio Taglialatela

RubyROMA. In vista dell’approvazione del ddl anticorruzione proposto dal ministro della Giustizia, Paola Severino, risposta tra i subemendamenti un nuovo “salva-Ruby”, che potrebbe vanificare il processo che vede imputato l’ex premier Silvio Berlusconi.

A presentarlo il senatore del Pdl Luigi Compagna. Se approvato andrebbe a modificare l’attuale normativa prevedendo il danno patrimoniale per il concretizzarsi del reato di concussione (e trasformando anche la “condotta del reato”. Fatto che si realizzerebbe con il cambiamento del termine “indebitamente” con quello penalmente più rilevante di “illecitamente”, il che metterebbe a rischio i processi in corso dal momento che un imputato non può essere condannato per un reato diverso da quello per il quale era stato inizialmente accusato.

Ma, dalle colonne del Messaggero, il ministro Severino rassicura: “Il tema della prescrizione non può essere riferito al caso concreto e ciò è dimostrato proprio da uno dei procedimenti più spesso richiamati dalla stampa in questi giorni. Mi riferisco alle accuse mosse dalla procura di Milano a carico di Penati il quale, riferiscono gli stessi organi di stampa, si sarebbe detto disponibile a rinunciare alla prescrizione nel caso in cui il ddl anticorruzione avesse qualche effetto su uno dei reati a lui contestati. Si può forse dire che se Penati rinuncia alla prescrizione la legge diventa più giusta, mentre sarebbe ingiusta nel caso contrario?”.

E questo vale, sottolinea la Guardasigilli, anche per il processo Ruby: “In questo caso, considerato che la prescrizione dovrebbe maturarsi, in base alle nuove norme del ddl anticorruzione, nel 2019, non posso pensare che l’iter processuale nel frattempo possa non essersi concluso. Mi sembra che entrambi gli esempi, dunque, dimostrino quanto sia sbagliato valutare la bontà di una fattispecie avendo riguardo esclusivamente agli effetti sulla prescrizione, nella prospettiva del caso concreto. Purtroppo questo è il frutto di una lettura deformata dall’abitudine, tipica di questi ultimi anni, di prendere le mosse da casi concreti per promuovere o per contrastare modifiche normative”.

Il Pdl ha ripresentato anche la norma “anti-Batman” (riferita allo scandalo della Regione Lazio) che aumenta le pene per il pubblico ufficiale che si appropria indebitamente di fondi pubblici. Anche a questo emendamento la Severino aveva dato parere negativo per evitare ritardi all’iter del provvedimento principale, rinviando questa norma, come altre riguardanti il falso in bilancio, la legge Cirielli e i tempi della prescrizione sostenute da Pd e Idv, ad altre iniziative legislative da porre in essere dopo l’approvazione del decreto anticorruzione.

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