Puzza, rifiuti depositati per oltre 48 ore: ordinanza contro Ecotransider

di Antonio Taglialatela

 GRICIGNANO. Contro il fenomeno della puzza scende in campo la commissione straordinaria che ha ordinato alla “Ecotransider” di provvedere, entro la fine del mese di ottobre, alla rimozione e bonifica dello stato dei luoghi nell’area in cui i tecnici dell’Arpac hanno accertato un deposito incontrollato di rifiuti.

L’ordinanza è stata inviata anche alle Regione Campania, che ha rilasciato l’autorizzazione all’azienda, situata nell’area industriale di Gricignano, a trattare, oltre a materiali ferrosi (attività iniziale dell’opificio), anche rifiuti provenienti dalla raccolta dell’umido. Ciò allo scopo di valutare se sospendere o addirittura revocare l’autorizzazione.

Già il 16 giugno del 2011 la commissione ordinò alla Ecotransider di provvedere ad eliminare inconvenienti riscontrati dall’Arpac, tra cui l’inosservanza delle prescrizioni contenute nel decreto rilasciato dalla Regione Campania. Il mese successivo, il 7 luglio, la Regione emanò un atto di diffida alla ditta, intimando al rispetto rigoroso nell’esercizio della propria attività dei quantitativi massimi autorizzati, pensa la sospensione immediata dell’autorizzazione.

Nel frattempo, i controlli nei confronti dell’azienda sono proseguiti e l’Arpac, in una nuova relazione depositata al Comune il 27 settembre scorso, a accertato la violazione dell’autorizzazione riguardante “il tempo di permanenza dei rifiuti putrescibili e biodegradabili”, risultato “superiore a 48 ore”, che costituisce, scrivono dall’agenzia regionale per l’ambiente, “un deposito incontrollato di rifiuti, vietato e sanzionato” dalla normativa vigente. Proprio questa violazione, sostengono dall’Arpac, “genera presumibilmente le maleodorante tipiche degli impianti di trattamento rifiuti, unitamente alla permanenza di autocompattatori nell’area di stazionamento antistante il cancello d’ingresso”.

Dunque, dopo oltre un anno di lamentele, proteste e petizioni dei cittadini, l’Arpac avrebbe finalmente scoperto la “fonte della puzza”. L’auspicio, ora, è che l’azienda provveda immediatamente ad ottemperare alle prescrizioni imposte dalla normativa, e che il monitoraggio ambientale delle autorità preposte prosegua con costanza.

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