Scandalo negli Stati Uniti: coperti migliaia di casi di pedofilia

di Mena Grimaldi

 LOS ANGELES. E’ scandalo negli Stati Uniti per quello che è stato definito “Perversion file”, ovvero 14.500 pagine di documenti, finora tenuti secretati, che parlano di abusi sessuali da parte di esponenti americani dei boyscout.

Testimonianze, denunce e racconti delle vittime, che svelano presunti abusi sessuali di oltre 1.200 capi scout tra il 1965 e il 1985, sono state pubblicate su ingiunzione della Corte suprema dell’Oregon e definite dagli avvocati come il “dossier della perversione”.

I documenti dimostrano anche “la consapevolezza che aveva l’organizzazione dei Boy Scouts of America sul pericolo costituito dai capi scout e da altri adulti che utilizzavano la loro autorità sui ragazzini”, afferma uno degli avvocati. Fondata nel 1910, l’organizzazione conta circa 4 milioni di membri, tra adulti e giovani, e organizza attività all’aperto per ragazzini tra i 7 e i 21 anni.

Ognuno degli adulti sotto accusa ha abusato in media da 5 a 35 ragazzini: “Sappiamo che il numero delle vittime raggiunge qualche migliaia e la maggior parte di queste persone non dirà mai nulla”, ha raccontato l’avvocato Paul Mones in conferenza stampa.

Ilegali hanno raccontato una causa del 2010 nella quale si è affrontato il caso di uno stupro di una ragazzina, risalente agli anni ’80. L’imputato aveva confessato abusi sessuali su 17 bambini, ma in un secondo momento ha ripreso la sua attività nei Boy Scouts of America.

Il direttore di un campo del Michigan ha rivelato alla polizia di non aver denunciato un caso di violenza sessuale per proteggere la reputazione dell’associazione.

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