Sequestrata fabbrica di false Hogan: un arresto

di Redazione

 CASTEL VOLTURNO. I carabinieri della stazione di Castel Volturno unitamente a quelli del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Caserta (Nil) – lo Speciale Reparto dell’Arma in servizio presso la Direzione Territoriale del Lavoro, …

… che opera al contrasto del lavoro irregolare, hanno fatto irruzione in un opificio sito alla località Mazzafarro-via Centauro, posto all’interno di un agglomerato artigianale dedito alla fabbricazione di imbarcazioni. Sul posto i militari hanno trovato intenti alla produzione di calzature Hogan a marchio contraffatto persone di sesso maschile tutti “in nero” e sottopagati, nonché sprovvisti delle più elementari misure di sicurezza contro gli infortuni sul lavoro.

All’interno della fabbrica di circa 150 metri quadrati, sono state trovate 200 paia di scarpe Hogan contraffate debitamente confezionate e pronte per essere immesse sul mercato clandestino, circa 2000 suole, sempre a marchio Hogan e tutte le macchine dedite alla fabbricazione del prodotto. Titolare dell’attività è risultato essere L.S.E., 52 anni, di Marano di Napoli, in possesso di regolare contratto di affitto dell’immobile ad uso industriale, presente sul posto e successivamente tratto in arresto.

Le indagini immediate hanno evidenziato che la fabbrica era completamente abusiva, sprovvista, cioè, di ogni autorizzazione e si avvaleva dell’allaccio abusivo dell’energia elettrica accertata dai funzionari dell’Enel immediatamente intervenuti sul posto. L’attività odierna è scaturita da una serie di servizi di osservazione, controllo e pedinamento predisposti dai carabinieri del Nil, che nei pressi del sito in questione, posto in aperta campagna e difficilmente individuabile, avevano notato un soggetto precedentemente controllato dai militari sempre all’interno di un calzaturificio abusivo nell’agro aversano.

I servizi posti in essere nei giorni successivi hanno permesso di accertare che all’interno del fabbricato vi fosse un qualcosa di anomalo e pertanto in mattinata si è decisa l’irruzione che ha portato, come detto, all’arresto del responsabile e al sequestro dell’immobile e di tutta la linea produttiva per un valore complessivo di circa 1 milione di euro, mentre l’Enel ha evidenziato un furto di energia elettrica quantificabile in 50mila euro circa. In materia di lavoro sono state comminate sanzioni amministrative, per 100mila euro circa.

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