Coordinamento Riscatto, il 26 ottobre riunione a Marcianise

di Redazione

 CASAL DI PRINCIPE. Il Coordinamento per il Riscatto, come anticipato nei giorni scorsi, in collaborazione con tantissimi cittadini di Marcianise che si stanno costituendo nel comitato “Difendiamo le prime case di necessità” …

… ha organizzato una riunione che si svolgerà venerdì 26 ottobre, con inizio alle ore 20.30, nella sala adiacente la chiesa di San Simeone di Marcianise, messa gentilmente a disposizione dal parroco Don Gaetano. Nel corso della riunione si discuterà delle proposte da indirizzare alle competenti autorità ed alla Procura Generale di Napoli ed alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere per regolamentare le prossime demolizioni di fabbricati che interesseranno anche il territorio di Marcianise e dei comuni limitrofi.

All’attenzione dei partecipanti sarà sottoposta la sottoscrizione della petizione popolare che ha lo scopo di indicare i seguenti criteri da adottare prima di procedere alle future demolizioni: “Predisporre la graduazione delle demolizioni da eseguire iniziando dai fabbricati allo stato grezzo, procedere nei confronti di chi ha costruito sui suoli demaniali, proseguire nei confronti di chi è proprietario di più case, costruite a fini speculativi e non abitate da familiari in linea retta (ad esempio il padre che ha costruito la casa per i figli che ne sono sprovvisti) e solo dopo aver abbattuto tali manufatti procedere, se necessario, alle demolizioni delle prime case di necessità; inviare, con un congruo anticipo, un preavviso ai proprietari degli immobili da demolire affinché possano cercare soluzioni abitative alternative e/o valutare l’opportunità di procedere, autonomamente, alla demolizione dei propri fabbricati sopportando costi inferiori rispetto a quelli che verranno loro addebitati successivamente dall’autorità, perché, dopo la demolizione della casa al proprietario verranno chiesti i costi della stessa”.

I componenti del Coordinamento e quelli del costituendo comitato “Difendiamo le prime case di necessità” oltre ad apprezzare la solidarietà della Chiesa che si dimostra sempre vicina ai reali problemi della cittadinanza, gravata, soprattutto oggi, da una forte crisi economica, ribadisce che “i criteri che saranno oggetto della petizione popolare non violano alcuna normativa vigente ed offrono la possibilità alla magistratura di dimostrare che la Legge viene applicata nei confronti di chi non rispetta le norme ed ai cittadini che hanno sbagliato, perché costrettovi dalle esigenze abitative, di non sentirsi vittima di regole ingiuste. E’ ovvio che demolire le prime case di necessità non fa altro che alimentare la tensione sociale e costringe chi amministra un territorio a dover fronteggiare le future esigenze abitative di chi viene privato della propria abitazione, dovendo utilizzare le già scarse risorse comunali”.

Gli organizzatori dell’incontro di venerdì 26 ottobre invitano tutti coloro che sono sensibili alla problematica delle demolizioni dei fabbricati, perché, interessati in prima persona, oggi o nel prossimo futuro, ad unirsi affinché alle istituzioni giunga il seguente messaggio: “Invece di investire denaro pubblico per demolire le prime case di necessità, utilizziamo tali risorse soprattutto per creare infrastrutture ed opportunità di lavoro per chi ne è privo ed è spesso costretto a ricorrere al sostegno economico della Caritas o di altre organizzazioni per sopravvivere”.

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