Casapesenna, il Pd plaude all’azione dei magistrati

di Redazione

 CASAPESENNA. Il Partito Democratico di Casapesenna ha tenuto un’assemblea per discutere della nuova emergenza criminalità che si affaccia in maniera dirompente sul territorio.

Nel corso della riunione il gruppo dirigente del Pd ha espresso solidarietà e vicinanza al viceparroco don Vittorio Cumerlato, ma soprattutto agli imprenditori taglieggiati di Casapesenna e San Marcellino, apprezzando il loro coraggio e riponendo piena fiducia verso le forze dell’ordine e della Magistratura. Nel corso dell’assemblea gli iscritti hanno espresso la propria opinione affermando che “il clima di omertà avutosi per tanti anni a Casapesenna ha portato serissimi danni a tutta la comunità locale”.

“Paradossalmente, – hanno sottolineato – anche le persone perbene, purtroppo, stanno pagando il prezzo di un territorio che, a causa delle sue insanibili piaghe, viene criminalizzato dai mass media creando nell’opinione pubblica dei preconcetti nei confronti dei cittadini onesti che fanno fatica a fare emergere le loro sane e saggie virtù. Ormai il processo di risanamento e di bonifica per il ripristino della legalità non può essere solo demandato alle forze dell’ordine e alla magistratura ma deve partire dalle forze sane presenti sul territorio (associazioni,imprenditori,società civile, politica). Ormai la storia ci insegna che gli imprenditori e i cittadini devono fare una scelta chiara e marcare con spessore la linea di confine tra la legalità e l’illegalità. Non ci possono più essere atteggiamenti e comportamenti equivoci perché ciò porterebbe a fare gli stessi errori del passato mettendo a serio rischio la credibilità delle future generazione di questo territorio, ciò significherebbe non solo condannare noi ma anche i nostri figli ad una condizione di notevole disagio e svantaggio sociale”.

Per questi motivi il Pd di Casapesenna plaude “all’eccellente attività investigativa posta in essere dalla magistratura, la quale diventa sempre più credibile in un territorio abbandonato dalla classe politica e dalle istituzione da più di vent’anni”.

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