Wilful Dream, anteprima del primo album al Masidè

di Redazione

 AVERSA. I Wilful Dream, con un’anteprima dal vivo, presenteranno la loro opera prima: un concept album intitolato “Fragments”.

Il concerto si terrà Venerdì, 26 Ottobre (ore 21.30 circa), al Masidè, in via san Michele 9, ad Aversa.Musicalmente, l’album attraversa generi diversi, quali ad esempio hard rock, blues, funk, musica elettronica, rock psichedelico, alternando momenti elettrici e vivaci a momenti decisamente più delicati e soffusi, e rappresenta l’anima eclettica del gruppo, da sempre interessato alla musica in tutte le sue sfumature più che alle etichette.

L’ALBUM. ll tema principale del concept è l’influenzabilità della mente umana, come essa venga trasportata e plasmata dal mondo esterno, un viaggio onirico nei processi mentali dell’uomo e dell’artista. Il concept si apre con un’immagine onirica e fortemente simbolica: si descrive la nascita di un pensiero, un sogno, un’idea, la cognizione stessa dell’esistenza di una cosa e di sé stessi. L’uomo è assimilato ad un sasso su una spiaggia di ciottoli: come il ciottolo è lì, circondato dai suoi simili, che contempla il mare, il luogo da cui proviene ed al quale farà ritorno, l’origine stessa della sua esistenza, fonte dei suoi più profondi pensieri e turbamenti, quell’orizzonte misterioso che lo ha portato in quella condizione di “esistenza”.

Quanto ne segue è il percorso attraverso i diversi “luoghi della mente”, stati d’animo e sensazioni in cui l’uomo è scaraventato dalla vita, proprio come il ciottolo dagli agenti atmosferici. Il dilaniante contrasto con la società odierna, la catarsi amorosa e la sopraelevazione artistica sono gli elementi che si ritrovano nella prima parte dell’album.La debolezza e l’influenzabilità della mente umana, in continua ricerca di un appagamento “materiale” che lo stato di continua sospensione e instabilità della ricerca artistica non può garantire quasi mai, apre le porte alla “tempesta”, allegoria di una dipendenza spasmodica dalla massificazione quale elemento di “rifugio”, di appiglio dall’impervio vagare delle nostre inquietudini e della nostra mente, che ricerca un’etichetta, un compromesso squallido per risolvere il suo problema esistenziale.

La presa di coscienza che solo la conoscenza approfondita del nostro io può portarci alla serenità interiore, a dispetto di un qualsiasi bene o idolo esterno, ci accompagna al bivio finale: l’uomo comune può permettersi di apprendere dalle proprie esperienze e cercare di soffrire il meno possibile nel corso della propria vita (le ultime due canzoni chiudono l’album in questo senso), l’artista al contrario, per creare, ha necessità di riprendere il percorso dall’inizio, perché solo dal contatto diretto tra il proprio io ed il mondo esterno (con le sue dolorose eventualità) si può giungere ai luoghi più remoti della nostra mente, alla conoscenza profonda dell’essere, alla creazione artistica.

LA BAND. Wilful Dream significa, letteralmente, sogno intenzionale. L’attrazione dell’uomo verso tutto ciò che non può controllare, anche dentro di sé, e la sua volontà di cercarne comunque il dominio sono concetti fondamentali per una band che si impernia su un’analisi della natura umana di stampo esistenzialista. La nostra idea è quella di creare un’esperienza musicale completa sotto molti punti di vista, prendendo spunto da quel che di meglio la musica ha espresso nel tempo.

Usando una metafora letteraria, ci muniamo di un vocabolario raffinato, che riunisca in sé le parole più significative, espressive ed efficaci mai usate per plasmare un linguaggio che possa davvero permetterci di creare nuove parole e nuovi accostamenti, essere fonte d’innovazione, dare alla luce qualcosa che possa avere un valore artistico elevato.

La band nasce nell’aprile 2008 da un’idea di Giuseppe Scuotri e Giacomo Zapparrata, ai quali dopo varie avventure per “trovare il mix ideale” si uniscono Alessandro Caputo e Davide Capolongo. Raggiunta quindi la formazione definitiva, i Wilful Dream hanno cominciato a lavorare alla composizione del loro primo disco. L’album sarà autoprodotto (registrazione e missaggio compresi) dagli stessi Davide Capolongo e Giacomo Zapparrata.

La formazione attuale: Alessandro Caputo (voce solista), Davide Capolongo (chitarra, tastiere, cori), Giuseppe Scuotri (basso), Giacomo Zapparrata (batteria e percussioni).

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