Soppressione treno intercity Roma-Napoli: Giuliano interroga il ministro

di Antonio Taglialatela

Pasquale GiulianoAVERSA. Il senatore Pasquale Giuliano, in un’interrogazione inviata al ministro delle infrastrutture e dei trasporti, chiede il ripristino del treno intercity da Roma per Napoli delle 19.39, e del treno delle 5.10 espresso da Napoli per Roma-Termini, …

… o, in alternativa,prevedere e rendere immediatamente operativa qualsiasi altra soluzione che garantisca alle fasce di pendolari il raggiungimento della capitale entro le 8 della mattina ed il rientro a casa nella prima serata. Un’iniziativa, quella del parlamentare aversano, che nasce dalla protesta di numerosi pendolari che dalla città normanna raggiungono in treno la capitale per lavoro, e che segue l’incontro programmato dal sindaco Giuseppe Sagliocco con il governatore Stefano Caldoro.

“Il Gruppo Ferrovie dello Stato – scrive Giuliano nell’interrogazione – ha recentemente soppresso alcune corse mattutine e serali sulle tratte Benevento-Caserta-Roma e Roma-Napoli, utilizzate largamente da lavoratori e studenti universitari che hanno necessità di raggiungere in giornata la Capitale e di fare ritorno a casa in serata. Già nell’anno 2009, a seguito del piano di revisione degli orari dei treni veloci, vi era stata una significativa riduzione dei collegamenti diretti con la Capitale, con la soppressione di un servizio strategico e veloce tra quelli a disposizione e con un tempo di percorrenza pari a un’ora e trenta minuti circa, senza fermate intermedie”.

Giuliano ritiene che “eliminare o ridimensionare con le attuali modalità un tale collegamento ferroviario diretto significa penalizzare l’intera provincia di Caserta, costringendo migliaia di cittadini a disagi alla lunga assolutamente insopportabili, che peraltro non possono non cagionare pesanti ricadute di ordine sociale e gravi danni all’economia della zona. In particolare, tale stato di cose, che ha già provocato forti proteste giunte all’occupazione dei binari, pregiudica in maniera inammissibile proprio una fascia di popolazione che più di ogni altra dovrebbe essere agevolata ed assistita in una mobilità ad essa imposta da esigenze economiche e lavorative. Tale sistema di collegamento, inoltre, con i suoi attuali orari, oltre a minare gravemente la salute fisica e psichica dei lavoratori pendolari, nega agli stessi di vivere, anche in misura minima, affetti familiari e rapporti sociali, compromettendo, così, in maniera significativa quell’esistenza libera e dignitosa cui fa espresso riferimento l’articolo 36 della Costituzione”.

“L’entrata in vigore del nuovo orario invernale – continua Giuliano – sta infine alimentando il timore della soppressione di ulteriori corse sulle tratte in questione, cosa che renderebbe in pratica impossibile raggiungere il posto di lavoro in orario con il collegamento ferroviario”.

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