Parco Grassia abbandonato: protestano i residenti

di Antonio Arduino

 AVERSA. Sbuca una vipera tra le erbacce del parco dedicato al regista aversano Ninì Grassia e si riaccende la protesta del comitato dei residenti di via Maiuri e via Dell’Archeologia, presieduto da Angelo Tornese, che in più occasioni hanno chiesto la pulizia e l’apertura al pubblico del parco.

“L’inerzia dell’attuale amministrazione nei confronti di questo problema è un controsenso” affermano i residenti ricordando che a fine novembre 2010 l’allora coordinatore provinciale del neonato partito di Gianfranco Fini, Futuro per l’Italia, Giuseppe Sagliocco, oggi sindaco di Aversa, fu promotore e protagonista di una conferenza stampa tenuta nel bar Cimarosa di piazza Mazzini.

“In quella occasione – ricordano i residenti allora presenti – tra i tanti progetti messi in cantiere e lasciati inspiegabilmente cadere dall’amministrazione in carica Sagliocco parlò ampiamente della struttura polifunzionale di via Atellana, affermando che la mancata apertura al pubblico era legata all’esistenza di un problema tecnico che avrebbe dovuto, addirittura, sconsigliarne la realizzazione”.“A questo proposito,- continuano i residenti – Carmine Palmiero, esponente del gruppo dei giovani di Futuro e Libertà, preannunciò la presentazione di una documentazione tecnica che avrebbe dimostrato la tesi espressa dal leader”.“Ad oggi- osservano – nessuno ha presentato alcuna documentazione, né è stato fatto alcun atto per rendere fruibile alla cittadinanza una struttura costata oltre 260 mila euro e per la quale l’amministrazione passata aveva previsto una spesa ulteriore di 100 mila euro per rinnovarla”.

Questo perché la passata amministrazione aveva progettato di ridisegnar completamente l’area, arricchendola con giostrine, cavallucci, scivoli, altalene, due campi da bocce. Realizzando anche un agorà con tanto di panchine in legno per consentire la comoda partecipazione a spettacoli all’aperto, un’area riservata alle necessità dei cani padronali, una pista per footing oltre, naturalmente, la revisione degli impianti elettrico ed idrico, la risistemazione del verde. Una serie d’interventi che avrebbero rifatto alcune strutture già esistenti come i campi da bocce, l’area riservata ai cani e l’agora rese inutilizzabili dall’incuria e che oggi sono scomparse perché sepolte dalle erbacce.

“Uno spreco di denaro che non sarebbe stato nemmeno ipotizzato se il parco fosse stato aperto al pubblico, ammesso che si possa mai aprirlo. Perché i dubbi nati dalle affermazioni fatte nella conferenza stampa tenuta due anni fa dal gruppo guidato da Sagliocco non sono stati mai cancellati. E’ ora che il sindaco faccia chiarezza”, concludono i residenti.

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