Capodarco, istituito tavolo tecnico

di Redazione

 TRENTOLA DUCENTA. La vicenda “Capodarco” sarà esaminata nei dettagli giuridici, amministrativi e sociali, da un tavolo tecnico che l’amministrazione comunale nominerà a breve. Il team sarà allargato ai rappresentanti dell’informazione, parti sociali ed esperti.

Lo ha annunciato il sindaco Michele Griffo, al termine di un civico consesso dell’altra sera. In precedenza, il sindaco ha dettagliatamente relazionato sulla questione, mostrando atti e documenti che hanno portato alla determinazione della revoca, per fine periodo, del comodato d’uso alla casa-famiglia “Capodarco – Compagnia dei Felicioni” del bene confiscato di via Romaniello.

Per la minoranza consiliare, Nicola Picone ha chiesto di superare ogni ostacolo burocratico-amministrativo nel superiore interesse dei bambini, che da anni vengono accolti e amorevolmente curati nella struttura. “E se anomalie ci sono state – ha sottolineato Picone – queste sono da addebitare a chi doveva vigilare, ad iniziare dall’ente locale”.

Sulla stessa lunghezza d’onda l’altro esponente dell’opposizione, Giuseppe Apicella: “La nostra comunità – ha detto – non può continuare ad occupare le prime pagine dei giornali anche a tiratura nazionale per la questione Capodarco che, per funzionalità ed efficienza, dovrebbe essere invece citata quale vanto della città”. Apicella ha detto di parlare a nome di tutto il gruppo formato anche dai consiglieri Pellegrino e Perfetto, chiarendo che non accetteranno di i far parte del team che dovrà pronunciarsi in merito, riconfermando ai responsabili della struttura i meriti che gli consentono il prosieguo delle attività.

Da parte sua, il sindaco Griffo ha affermato: “L’amministrazione comunale innanzitutto deve riappropriarsi del ruolo che gli appartiene, agire con diligenza e senso di responsabilità, nel mettere in atto ogni consentita iniziativa per il recupero del bene confiscato, in considerazione del fine periodo di comodato d’uso. Inoltre, come risulta dagli atti, l’amministrazione è costantemente impegnata nel proseguire ogni opera di legalità, che sia in grado di dare un fattivo sostegno ai meno abbienti e a quanti vivono nello stato di necessità. Requisiti che non si riconoscono alla ‘Compagnia dei Felicioni’, che allo stato attuale occupa in modo non legale la struttura. Continuare l’attuale gestione significa tradire lo spirito della norma voluta dal compianto Pio la Torre, assassinato dalla mafia, per essere stato il promotore della legge che regola i beni confiscati alla delinquenza organizzata”.

“Comunque – ha continuato Griffo – per ogni ragionevole e trasparente soluzione, il voto del Consiglio comunale, chiesto dal Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, al fine di perfezionare l’atto di revoca del comodato d’uso, è differito, ai risultati del tavolo tecnico”.

di Franco Musto

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