Puc, “Teverola Avanti” chiede conferenza capigruppo per chiarire anomalie

di Redazione

 TEVEROLA. Il gruppo “Teverola Avanti” ritiene che l’approvazione del nuovo strumento urbanistico, avvenuta lo scorso 30 luglio, “è sicuramente un’iniziativa lodevole, dato che riguarda uno degli aspetti cardine della vita del paese …

… e soprattutto perché va finalmente a disciplinare un settore, che, con tutte le conseguenze derivanti, si è basato finora sulle indicazioni di un piano di fabbricazione (oggi più che mai inadeguato) risalente al 1978”. Tuttavia, secondo i consiglieri Dario Di Matteo e Maurizio Di Chiara, “sarebbe stato più trasparente e corretto, oltre che adempiente dal punto di vista legislativo, coinvolgere, prima dell’approvazione, i cittadini in un momento di riflessione pubblica”.

Infatti, la richiesta di convocazione della conferenza dei capigruppo sul Puc, avanzata da “Teverola Avanti”, insieme ad alcuni rappresentanti del gruppo “Patto per Teverola”, indirizzata al presidente del consiglio comunale Stefania Tortale (da un quinto dei consiglieri comunali come previsto da regolamento) non giunge a caso. Qualora se ne rispetti la validità, infatti la conferenza, oltre ad essere la legittima e sovrana occasione per poter snodare alcune omissioni e dimenticanze, consentirà di fare chiarezza sulla destinazione urbanistica dell’intero territorio.

“Un’attività di ‘conoscenza’ – sostengono Di Matteo e Di Chiara – che doveva prevedersi nella fase preliminare del Puc come prescrive la norma e così come accaduto di recente nella vicina Orta di Atella, dove alla presentazione del piano preliminare hanno preso parte centinaia di cittadini. A quanto pare ognuno opera come meglio crede in assenza di regole ma, per fortuna nel caso specifico esse esistono eccome. L’avviso di ‘deposito’, pubblicato sul Burc numero 54 del 27agosto scorso, dovrebbe far decorrere i sessanta giorni per le osservazioni. Pertanto, sarebbe il caso di verificare una serie di oscure anomalie che rischiano di pregiudicare il buon esito dell’approvazione del Puc o addirittura determinare una falsa partenza”.

Per i due consiglieri “bisogna verificare innanzitutto che il Puc sia colto come vera occasione di miglioramento e non come avallo di interventi negativi per la città. E’ necessario, ma questo è scontato, che esso rispetti le indicazioni contenute nel Ptcp approvato dalla Provincia di Caserta e nel Ptr della Regione Campania, visto che entrambi gli enti saranno chiamati a rilasciare la dichiarazione di coerenza dello strumento urbanistico. Al di là della procedura adottata, sicuramente contestabile in termini di trasparenza e di rispetto della normativa vigente, l’obiettivo di Teverola Avanti è di offrire il proprio contributo affinché i cittadini possano avere un piano che risponda alle loro esigenze. Un piano, dunque, che preveda proporzionalmente tutte le aree, insomma gli standard necessari a garantire la vivibilità del paese e una crescita edilizia razionale”.

“Certo – concludono i due consiglieri – non basta prevedere aree commerciali chilometriche e annunciare un fantomatico sviluppo (sulla carta) per offrire ai teverolesi un Puc di qualità. E questo vale ancor di più se si prevede di edificare lì dove la Provincia, attraverso il Ptcp, ha previsto un’ampia zona verde. La confusione regna sovrana”.

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