ORTA DI ATELLA. Fate presto titolava, a caratteri cubitali,Il Mattino di Napoli, tre giorni dopo il terremoto del 23 novembre del 1980.
Il monito, cheintendeva esortare alla rapidità dei soccorsi, è rimasto nella storia dItalia, tantè vero cheè stato rievocato dal quotidiano Il Sole 24 Ore del 10 novembre 2011,al culmine della crisi finanziaria, che ha travolto il Paese. Esso sollecitava le dimissioni di un Governo, da tempo immobile,impotentee inidoneo, anche sotto il profilo dellimmagine.Berlusconi capì che era il momento di dimettersi, perchélagonia, anche selenta,era irreversibile. Lo capì tardi masi dimise ed oggi stiamo, ancora, pagando, e continueremo a pagare,quel ritardo.
Anche per Orta di Atella non è più tempo di aspettare perché non è piùil tempo delle favole. A Pinocchio credono soltanto i bambini! Non bastano le promesse di improbabili assunzioni e di sistemazioni varie a vantaggio dei pochi seguaci né i proclami di imminenti adozioni di provvedimenti (vedi PUC) che dovrebbero, a sentire la maggioranza, risvegliare leconomia ortese. Semmai fossero adottati, quegli atti che, di fatto, avrebbero lo scopo di riempire soltanto le tasche di qualcuno, sarebbero immediatamente annullati dalle autorità sovraccomunali.
Il Sindaco e i suoi consigliori sono lucidamente consapevoli delle conseguenze irreparabili che porterà la loro gestione privatistica del Comune. E quando saranno chiamati a rendere il conto, giocheranno a fare le vittime di una persecuzione. Ci sarà, pure, chi dirà: io non lo sapevo, non è colpa mia e chi addirittura sosterrà di avere piena fiducia nelle istituzioni. Quelle stesse istituzioni di cui oggi sembrano ignorare lesistenza.
Noi, invece, abbiamo il dovere di guardare al futuro! Un futuro che andrà oltre e ci libererà dai pesi insostenibili e dagli impegni assunti a tutti i costi. Quegli impegni che ci hanno portati ad essere una delle amministrazioni più sequestrate e più inquisite dItalia. È tempo di un movimento di idee che va anche oltre gli uomini ma che, soprattutto, va oltre quella logica malata di clientelismo becero che trova lequilibrio solo con il sistema dello scambio.
Fate presto! Perché, essere ancora schiavi di un sistema ispirato da tali fini, non serve più a niente e non vi porterà da nessuna parte. È sotto gli occhi di tutti limpossibilità di funzionamento dellamministrazione comunale! Il nostro è un invito al Sindaco a lasciare, per le sue evidenti responsabilità personali, ma, soprattutto, è un appello a quanti, a vario titolo, lo sostengono o stanno pensando di sostenerlo. Non faranno altro che rendersi responsabili e restare coinvolti in un nuovo triste epilogo.
Ormai è giunto il tempo dellazzeramento e della responsabilità, soprattutto, per chi, con inspiegabile miopia, non vuole staccare la spina, rendendo inevitabile il commissariamento dellEnte. Abbiamo, infatti, il dovere morale e politico di comunicare alla cittadinanza che il Ministero dellInterno, con il provvedimento n. D/4200, a definizione dellistruttoria aperta dallinterrogazione n. 4-14752 proposta da nove parlamentari del Partito Democratico sullanomalia del Comune di Orta di Atella (primo firmatario lon. Salvatore Piccolo), ha rappresentato, in modo chiaro ed agghiacciante, le condizioni in cui versa lattuale amministrazione della nostra cittadina. Oltre a tracciare un profilo dello stesso Brancaccio e delle sue vicende giudiziarie, per nulla concluse (e che qui omettiamo di trascrivere ma che vanno ben oltre il reato di peculato), il documento del Ministero dellInterno evidenzia, altresì, la sussistenza di nuove ed ulteriori inchieste, anche recentissime, che ci lasciano molto amareggiati e che, sicuramente, non fanno presagire nulla di positivo.
Ancor più amara è la conclusione! Il provvedimento ministeriale, infatti, chiude nella maniera più preoccupante per noi e per tutti i cittadini, evidenziando che Al momento
Lavevamo detto e lo ripetiamo: purtroppo, sono stati e saranno solo i deboli quelli che pagheranno di più. È tempo di capire che per Brancaccio e per chi ha intenzione di prestare il nome alla sua linea politica non può esserci futuro.
Fate presto, dimettetevi! Solo così potrete evitare di infliggere un altro durissimo colpo alla dignità ed allonore della cittadinanza ortese.
I consiglieri comunali Pd
Francesco Piccirillo, Giuseppe Roseto, Michele De Micco,Giuseppe Rega