Rifiuti e tumori: Rc propone legge di iniziativa popolare

di Redazione

 ORTA DI ATELLA. Basta, ci stanno avvelenando. Ormai da anni la nostra regione vive un emergenza rifiuti di proporzioni a dir poco catastrofiche, quindi possiamo affermare con cognizione di causa che nei nostri territori e’ in atto un vero e proprio genocidio, anzi un biocidio.

Terra, acqua ed aria sono state avvelenate. In quasi tutte le famiglie ci sono uno o piu’ casi di malattie tumorali.Per anni, in Campania, attraverso continue e pilotate emergenze rifiuti sono state smaltite, legalmente ed illegalmente, tonnellate di rifiuti tossici e speciali. Imprese criminali e produzione capitalistica hanno trasformato i nostri territori in una immensa e letale discarica funestata quotidianamente da roghi tossici.

Riappropriamoci della nostra vita e della nostra terra. Il partito di Rifondanzione Comunista propone una legge di iniziativa popolare che contenga:

– Ridefinizione della normativa del reato ambientale (reato penale con aggravante dell’associazione a delinquere di stampo mafioso e/o camorristico).

I beni confiscati a chi si e’ macchiato di questi crimini devono essere messi nella immediata disponibilita’ delle istituzioni competenti per la bonifica ed il risanamento delle aree interessate.

– Chi si sia macchiato di tali reati deve concorrere con il proprio lavoro fisico alle bonifiche, inteso come momento di educazione e rispetto ambientale. – Tracciabilita’ dei rifiuti industriali e della filiera dello smaltimento di tutti i materiali (pneumatici, elettrodomestici, ecc.) che danno tossicita’.

– Responsabilizzazione dei produttori.

– Obbligatorieta’ delle linee di smontaggio. A livello regionale e’ necessario abolire la Legge Regionale che permette l’entrata in regione di rifiuti tossici, non riusciamo infatti a capire come possa esistere un legge del genere in assenza di impianti atti allo smaltimento di tali rifiuti.

A livello locale, dato l’avvelenamento irreversibile di tanta parte del territorio soprattutto tra le province di Napoli e Caserta, proponiamo la riconversione della produzione agricola. I nostri terreni non possono piu’ essere adibiti a coltivazioni alimentari, per uomini e/o animali, ma riconvertiti a produzioni per floricoltura e soprattutto ripristino della canapa italiana, con relativa filiera lavorativa. Con le materie prime della canapa si possono produrre, in modo pulito ed economicamente conveniente, tessuti, carta, plastiche, vernici, combustibili, materiali per l’edilizia ed anche un olio alimentare di altissima qualita’.

Anche l’Unione Europea e’ interessata a promuovere coltivazioni a destinazione non alimentare, ed ha individuato nella canapa una delle colture piu’ interessanti. Per questo ha deciso di sovvenzionare i coltivatori di canapa e di sostenere la ricerca per mettere a punto i processi di lavorazione. Governo del territorio: che significa mettere in atto politiche atte alla preservazione dei beni ambientali, paesaggistici e dei terreni agricoli.

Rifondazione Comunista – Orta di Atella

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