Lignano, il Procuratore: “Forse la rapina non è il solo movente&quot

di Mena Grimaldi

 UDINE. “In questo momento abbiamodue persone indagateper omicidio pluriaggravato e rapina pluriaggravata”, ma “non si può escludere il concorso a vario titolo e in diversi momenti di altre persone. A questo stiamo ancora lavorando”.

Lo ha detto il pm di Udine Claudia Danelon nel corso della conferenza stampa che si è svolta aquesta mattina a Udine sull’omicidio deiconiugi Paolo Burgato e Rosetta Sosteroavvenuto ad agosto scorso a Lignano Sabbiadoro. Il pm ha anche precisato di averchiesto la convalida del fermoe la custodia cautelare in carcereperLisandra Aguila Rico, la 21enne cubana fermata domenica 16 settembre in provincia di Salerno.

La ragazza, ha aggiunto, “ha ammesso di aver preso denaro e pochi gioielli di poco conto. Certo è – ha ribadito – che l’intento era quello predatorio. Abbiamo anche trovato una corda ed è accertato il tentativo di legare una delle vittime, ma anche su questo dobbiamo lavorare”. Il fratello, Laborde Reiver Rico di 24 anni, “non è in Italia, probabilmente a Cuba”, ha aggiunto Danelon sottolineando che si andrà avanti fino “fino all’emissione di un mandato di cattura internazionale”.

Quanto all’arma del delitto il pm ha precisato: “E’ stata indicata ma non ancora trovata: si tratta di due coltelli”. Gli inquirenti ritengono che la vicenda sia da inquadrare nell’ambito di una rapina degenerata. Da un’ultima ricostruzione, risulta che, in seguito al bisogno di soldi di Reiver per tornare a Cuba dove sua moglie era in procinto di partorire il secondo figlio, i due fratelli cubani avrebbero architettato la rapina.

Entrati nella villa dei Burgato con il volto coperto da passamontagna e con alle mani guanti da motociclista, sarebbero stati riconosciuti dalle vittime, forse dall’accento. Questo avrebbero fatto scattare la furia sulla coppia di anziani e la successiva fuga evitando di rovistare in casa.

“Potrebbe esserci anche un altro movente” ha detto però il Procuratore Capo di Udine, Antonio Biancardi, a margine della conferenza stampa. A una domanda specifica sulla certezza che si sia trattato di una rapina, il Procuratore non ha escluso che possa emergere un’altra ipotesi.

Il Procuratore ha poi insistito sull’aspetto della premeditazione della rapina, mentre si vedrà, ha precisato, per quanto riguarda l’eventuale premeditazione dell’omicidio. “Non è un dolo d’impeto”, ha concluso. Nel corso della conferenza Biancardi ha inoltre invocato una condanna esemplare.

“Cercheremo di chiarire ogni aspetto, i giudici dovranno capire come sono andate le cose. Una volta raggiunta la verità – ha detto Biancardi – chiederemo che la condanna sia il più severa possibile: fatti del genere vanno puniti in maniera esemplare”.

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