Intercettazioni, Mancino: “Spero cessi conflitto tra poteri dello Stato”

di Redazione

Nicola MancinoROMA. “Il conflitto tra i poteri dello Stato? Spero che cessi”. L’ex presidente del Senato, Nicola Mancino, ha risposto così ai giornalisti che lo hanno avvicinato al Santuario di Montevergine, prima di una cerimonia religiosa.

Alle domande insistenti dei cronisti sulla questione sollevata dal Capo dello Stato rispetto alla Procura di Palermo sulla intercettazione delle telefonate di Napolitano Mancino ha replicato: “Di questo non voglio parlare”.

“È possibile che siamo in presenza di un ulteriore tentativo di destabilizzazione nel nostro Paese contro la magistratura e il capo dello Stato”, ha detto il Procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso. Come nel ’92 “oggi assistiamo a una ulteriore destabilizzazione fatta da menti raffinatissime contro la magistratura e contro il capo dello Stato”, sottolinea Grasso. Intervenendo alla Festa del Pd, il magistrato sostiene: “Le stragi mafiose del ’92 si inserivano in una strategia più ampia che tendeva a mantenere l’esistente ed a fermare la spinta al cambiamento. Oggi c’è una ulteriore destabilizzazione fatta da menti raffinatissime contro la magistratura e contro il capo dello Stato”».

“Anticipazioni di questo genere – è stato invece il commento del procuratore di Palermo Francesco Messineo all’articolo di Panorama – concorrono a quella logica politica di tensione, di ricerca di determinate soluzioni politiche, che c’è in questo momento. Da magistrato – ha proseguito Messineo – non sono in grado di spiegare le ragioni di questa pubblicazione, non so quali siano le fonti di Panorama. Io non vorrei inserirmi in questo tipo di discussione, perché anche affermare che una ricostruzione è infondata significa, in un certo senso, dare delle indicazioni. È auspicabile che le intercettazioni irrilevanti ai fini del processo siano distrutte, il problema è soltanto il percorso per arrivare all’eliminazione”.

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