Grillo: “Vogliono farmi eliminare”

di Redazione

 Beppe GrilloROMA. “Il rito quotidiano dell’odio da parte di aizzatori di professione nei miei confronti, nei confronti degli appartenenti al MoVimento 5 Stelle e dei miei collaboratori, sta diventando fragoroso, insopportabile, indecente”.

Firmato Beppe Grillo. Titolo del post, “I due minuti d’odio”. L’intervento di Grillo sul suo blog arriva lo stesso giorno la pubblicazione di due articoli lui dedicati. L’Unità, il quotidiano del Pd, titola “Le balle di Grillo: l’Aids non esiste”, mentre Il Giornale mette in prima pagina una sua foto (nel film “Scemo di guerra”, di Dino Risi) con lui che fa il saluto fascista (il titolo è “Quando Beppe Grillo era fascista”). “Lo scopo è quello, chiaro, di creare dei mostri da abbattere per mantenere lo status quo, – dice il comico genovese – non discutono mai nel merito, ad esempio del programma del M5S, insultano, fomentano con l’obiettivo di isolare, infamare, distruggere. E dopo? Cosa verrà dopo?”, si domanda Grillo che passa a fornire anche uno scenario da anni di piombo, per paventare addirittura un attentato nei suoi confronti: “Dal tiro al bersaglio metaforico, si passerà a quello reale? L’informazione – incalza – sta sconfinando in molti casi in istigazione a delinquere, come avvenne negli anni di piombo. Li diffami, li isoli e poi qualcuno li elimina. Ci vediamo in Parlamento. Sarà un piacere”.

Grillo sceglie come immagine per il suo post una citazione letteraria. Si tratta di Emmanuel Goldstein, protagonista del celebre romanzo di George Orwell, 1984, il nemico del partito che governa l’Oceania. A causa della sua opposizione al Grande Fratello ogni giorno a partire dalle 11.00 in ogni ufficio e luogo pubblico si tengono manifestazioni di isteria collettiva contro di lui: i Due minuti d’odio.

“IL SIMBOLO DEL M5S E’ MIO”. Poi Grillo attacca i media sulla paternità del simbolo del suo partito: “Contrariamente a quanto riportano oggi i giornali il simbolo del MoVimento 5 Stelle è registrato a mio nome e non della Casaleggio associati”. Poi il ruvido consiglio: “Basterebbe una verifica per non fare figure di merda”. Grillo risponde così all’esposto presentato presso l’Agcom da parte degli “epurati” contro la “Casaleggio e Associati”, che possiederebbe – si è sostenuto – il simbolo del Movimento 5 Stelle. A presentare l’esposto è stato, il 5 maggio, Gaetano Vilno, accusando il movimento di “pubblicità non trasparente. L’Autorità garante per la concorrenza e il mercato ha aperto un fascicolo sul M5S, per pratica commerciale scorretta e pubblicità non trasparente. Secondo l’esposto il movimento di Grillo, in realtà sarebbe una società di strategia digitale (la Casaleggio Associati) e dovrebbe poter essere identificata come tale dal consumatore-lettore.

GLI ATTACCHI SU TWITTER. E dal suo profilo Twitter Giuliano Ferrara replica al comico genovese: “Il patacca fa del vittimismo dopo aver insultato e istigato come un carciofino sott’odio”. Poi il direttore de Il Foglio conclude con “Saluti da un contenitore di m…liquida” riferendosi a una definizione affibbiatagli da Grillo. Per il vicepresidente del Pdl Osvaldo Napoli “Grillo usa un armamentario vecchio e francamente patetico per far parlare di sè. Grillo, lancia quotidianamente minacce ben più sanguinose contro ogni essere vivente di qualsiasi specie, non solo politica. Non dovremo sorprenderci se fra poco Grillo riesumerà la categoria dei cattivi maestri per spiegare le critiche sacrosante contro il qualunquismo becero che lui alimenta con i suoi comportamenti deliranti. È un teppistello di quartiere che solo la cecità della politica può elevare agli onori della cronaca”. E non ci va leggero nemmeno Stefano Fassina, responsabile economia e lavoro del Pd, riferendosi ai dati sulla disoccupazione giovanile: “Anche oggi cerca in tutte le maniere di puntare i riflettori esclusivamente su se stesso: parla di fantomatici complotti e si dimentica completamente di quali siano le vere emergenze nazionali”.

RENZI: “BERSANI HA SBAGLIATO”. E sul dibattito tra Grillo e Bersani è tornato il sindaco di Firenze Matteo Renzi, parlando alla Festa Democratica: “Bersani a dargli del fascista del web ha sbagliato”. “Grillo ha cambiato idea su tutto in questi anni, ma le cose che dice si smontano in un quarto d’ora se il Pd va in Parlamento e propone tre cose – ha detto il sindaco di Firenze – Dimezzamento del numero dei parlamentari, eliminazione del vitalizio, taglio degli stipendi anche dei consiglieri regionali. Se le facciamo noi queste cose Grillo diventa un fenomeno da baraccone”.

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