Crisi e crescita, il governo accelera sul “decreto sviluppo bis”

di Redazione

Mario Monti ROMA. Il governo intende accelerare sul cosiddetto “decreto sviluppo bis” e cerca di dare corpo alle tante idee sulla crescita messe in campo nel primo Consiglio dei ministri del dopo-vacanze.

Intanto, prosegue la preparazione dell’importante incontro di mercoledì 5 settembre con il mondo delle imprese anche nel tentativo di favorire la contrattazione di secondo livello. Con gli imprenditori il premier Mario Monti discuterà anche di sgravi alle imprese, di taglio del cuneo fiscale e di forme sperimentali di decontribuzione per aumentare la produttività. Ma soprattutto il premier sta “stressando” i propri ministri sul “follow up”, la messa a punto delle riforme già approvate e sulle quali è accesa l’attenzione dell’opinione pubblica. I sindacati saranno consultati invece qualche giorno dopo, l’11 settembre. Nel frattempo, il segretario della Cgil, Susanna Camusso, chiede di detassare le tredicesime di impiegati e pensionati, mentre la Cisl apre alla proposta del ministro Fornero di sgravare le aziende che investono.

Il Consiglio dei ministri del 5 settembre. Una ripresa settembrina da far tremare le vene nei polsi a Monti se si guarda anche alle scadenze internazionali anti-crisi dei prossimi giorni, a partire dall’attesa per le decisioni straordinarie che il board della Bce potrebbe prendere per frenare lo spread. Per Monti si avvicinano decisivi appuntamenti internazionali ai quali si intrecciano freneticamente le scadenze interne, come il consiglio dei ministri previsto per il 5 settembre. Un Cdm che dovrebbe vedere un primo giro di tavolo sul “decreto sviluppo bis” il cui varo è atteso per fine settembre. Cruciale sarà l’appuntamento di martedì 4 a Villa Madama con Francois Hollande. Con il presidente francese il premier continuerà ad insistere sulla necessità che l’Europa arrivi ad una nuova più forte governance, un’unione politica con tanto di trasferimento a Bruxelles della sovranità di bilancio (mentre il presidente francese è disponibile al momento solo ad una parziale unione bancaria). Di sicuro si parlerà anche di come Mario Draghi interverrà per aiutare i Paesi in difficoltà e dare un segnale ai mercati.

Monti incontraHollande e Barroso. Dopo Hollande, Monti riceverà mercoledì 6 a Palazzo Chigi il presidente della Commissione Europea, Jose Manuel Barroso, proprio mentre sono attese le decisioni della Bce. Naturalmente grande attenzione sarà dedicata alla decisione della Corte Costituzionale tedesca (il 12 settembre) sulla compatibilità del fiscal compact e dei fondi salva stati con le leggi della Germania. L’agenda di Monti è densa anche di appuntamenti interni: la Fiera del Levante a Bari il 7 settembre, il forum di Villa d’Este a Cernobbio sabato 8 (a margine l’incontro con il Presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy).

Duegiorni a Sarajevo. Sarà chiusa con una due giorni a Sarajevo (9-10 settembre) dove parteciperà all’incontro internazionale di Sant’Egidio. Il quadro nel quale è costretto a muoversi il governo è a tinte fosche: almeno 150 vertenze aperte, 180 mila posti a rischio e, dal 2007 ad oggi, 1,5 milioni di giovani occupati in meno. Ovvio quindi che sia di grande importanza l’incontro con le parti sociali (in un primo momento non convocate). I sindacati, dopo la freddezza causata dalle parole di Monti sulla concertazione, insistono sugli sgravi fiscali mentre il governo punta a favorire la crescita attraverso un maggior dialogo tra le parti sociali. Nel frattempo, il premier intende predisporre quanto prima il ‘crono programma’ dell’agenda di governo. “Riorganizzeremo l’agenda per stringere tempi e lavoro prima della fine del mandato”, conferma il ministro Anna Maria Cancellieri. La speranza è farlo già nella riunione del 5 settembre.

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