Costi della politica: Vendola si taglia 50mila euro dallo stipendio

di Mena Grimaldi

 BARI. “Prendo questa decisione come atto di responsabilità”. Definisce così il governatore della Puglia, Nichi Vendola, la sua decisione di emolumento di altri 50mila euro all’anno dal suo stipendio.

La sua decisione l’ha comunicata, tramite una lettera, al presidente del Consiglio Regionale, Onofrio Introna. “Siamo ad un passaggio davvero drammatico della vita democratica del Paese – scrive Vendola – mentre la crisi e il disagio sociale bussano alle porte di milioni di famiglie e rendono incerto il futuro delle giovani generazioni, il moltiplicarsi degli scandali legati all’uso distorto del denaro pubblico genera rabbia e sgomento. Non è sufficiente dire: noi in Puglia non abbiamo trasformato il Consiglio regionale in un luna-park di sperperi e di ruberie”.

“Lei -conlude Vendola nella lettera al presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna- sa bene che in questi anni, accanto al taglio annuale del 10% che ha riguardato gli emolumenti di tutti i consiglieri, io ho imposto per me un taglio netto di ciò che era stato stabilito nel 2004 dalla legge di regolamentazione del nostro trattamento economico. Un taglio complessivo di poco meno di cinquantamila euro all’anno, che comunque poneva il mio stipendio al di sotto della retribuzione di un parlamentare (benchè sia incomparabilmente più gravoso il carico di lavoro e di responsabilità che pesa sulle spalle di un governatore). E, come ti è noto, io verso al mio partito 5 mila euro netti al mese. Tuttavia io credo che siamo chiamati a compiere gesti forti, in attesa che si possano definire a livello nazionale criteri omogenei di spesa e di retribuzione nei sistemi regionali. Nel frattempo, ciascuno è chiamato anche a dare un buon esempio. Mi si consenta di farlo in modo unilaterale, come un atto di responsabilità: io taglio il mio emolumento di altri 50 mila euro all’anno. Spero che tutto il Consiglio possa comprendere il messaggio e fare scelte conseguenti”.

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