Carceri disumane, Napolitano chiede l’amnistia e l’indulto

di Redazione

 ROMA. “Ho rinnovato l’auspicio che proposte volte a incidere anche e soprattutto sulle cause strutturali della degenerazione dello stato delle carceri in Italia trovino sollecita approvazione in Parlamento”.

Lo dice Giorgio Napolitano in un passaggio della dichiarazione diffusa dopo aver ricevuto al Quirinale il prof. Pugiotto e altri firmatari di una lettera aperta sui temi della situazione carceraria.

Il Presidente della Repubblica fa riferimento alle proposte già in avanzato stadio di esame, per l’introduzione di pene alternative alla prigione e rileva che “restano nello stesso tempo aperte all’attenzione del Parlamento, in questa legislatura ormai vicina al suo termine e in quella che presto inizierà, sia le questioni di un possibile, speciale ricorso a misure di clemenza, sia della necessaria riflessione sull’attuale formulazione dell’art. 79 della Costituzione che a ciò oppone così rilevanti ostacoli”.

Recita l’articolo 79 della Costituzione: “L’amnistia e l’indulto sono concessi con legge deliberata a maggioranza dei due terzi dei componenti di ciascuna Camera, in ogni suo articolo e nella votazione finale”. “La legge che concede l’amnistia o l’indulto stabilisce il termine per la loro applicazione”. “In ogni caso l’amnistia e l’indulto non possono applicarsi ai reati commessi successivamente alla presentazione del disegno di legge”.

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