Alcoa, seconda notte di protesta: malore per operaio

di Redazione

Alcoa CAGLIARI. Hanno trascorso la seconda notte a 70 metri d’altezza i tre lavoratori dello stabilimento Alcoa di Portovesme asserragliati sul tetto della riserva d’acqua utilizzata per il raffreddamento della colata di fonderia.

Uno di loro, che già aveva problemi di salute, è stato colto da malore. L’uomo è stato visitato e i delegati della Rsu e i segretari dei metalmeccanici provinciali stanno tentando di convincerlo a scendere dalla torre. Gli altri proseguono la protesta: “Abbiamo cercato di convincerli a desistere – ha spiegato Massimo Cara, Rsu Cisl – sono determinati e vogliono proseguire”. “Naturalmente chiediamo risposte – ha detto Franco Bardi della Fiom Cgil – perchè ci sono manifestazioni di interesse condizionate”. Intanto, giovedì mattina le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil si riuniranno per i problemi dell’industria sarda.

Il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, così come il governo Monti, è “vicino a questi lavoratori che rischiano di perdere il lavoro” anche se “sarebbe sbagliato dire che noi garantiremo i vostri posti di lavoro”. A margine della conferenza Ue sull’occupazione, riferendosi ai casi Alcoa e Ilva, il ministro ha ricordato che “tutta la riforma è finalizzata non a garantire un singolo posto di lavoro ma l’occupabilità dei lavoratori: è onesto dire che noi assistiamo i lavoratori anche nella loro eventuale ricerca di altre occupazioni”. “Questo è un tema molto delicato – ha proseguito Fornero – ma la difesa dei singoli posti di lavoro, anche quando non erano più economicamente attivi, ha portato in passato a gravi sprechi di risorse”. Quindi, ha proseguito, “non è nell’interesse di quei lavoratori a cui questo governo tiene”.

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