VILLA DI BRIANO. Segregato e picchiato con un manico di scopa per nove giorni da tre connazionali per motivi ancora tutti da accertare.
Questa lodissea di un giovane immigrato nigeriano di 22 anni incensurato, tenuto prigioniero in unabitazione di Villa di Briano da due connazionali e da un terzo complice proveniente dalla Sierra Leone. A scoprire questo sequestro di persona i carabinieri della sezione radiomobile del nucleo territoriale di Aversa, agli ordini del colonnello Gianluca Vitagliano e coordinati dal tenente Flavio Annunziata, a seguito di una telefonata anonima che segnalava alla centrale operativa dei militari aversani un sequestro di persona in corso in via Apuleio.
Giunti sul posto, i carabinieri, dopo aver attuato una cintura di sicurezza intorno alledificio segnalato, sono entrati nellabitazione in questione e si sono trovati davanti tre uomini di colore, dei quali uno ha tentato di disfarsi, alla vista dei militari, di una busta di plastica che aveva in mano, lanciandola dal balcone. Linvolucro, prontamente recuperato dai carabinieri rimasti a sorvegliare il palazzo, conteneva cento grammi di marijuana. I militari hanno anche perquisito lappartamento e dietro la porta di una stanza chiusa da fuori hanno trovato un giovane con addosso solo uno slip e una canottiera, in evidente stato di prostrazione, che si lamentava non appena veniva toccato.
In unaltra stanza gli stessi militari hanno rinvenuto i vestiti del giovane e il suo cellulare e lo hanno aiutato a vestire prima di trasferirlo per un controllo presso il pronto soccorso dellospedale San Giuseppe Moscati di Aversa dove i sanitari gli hanno riscontrato contusioni in varie parti del corpo guaribili in dieci giorni.
Ai carabinieri il giovane nigeriano ha raccontato di essere stato rapito sabato 25 agosto scorso a Casal di Principe, dove si era recato per far visita ad alcuni amici. Una volta sceso dallautobus che lo aveva portato in paese, si sarebbe avvicinata unauto con cinque persone a bordo che lo avrebbero costretto ad unirsi a loro. Giunti allappartamento di Villa di Briano, lo avrebbero spogliato e quotidianamente percosso con il manico di una scopa. Ha, inoltre, dichiarato che lo avrebbero fatto mangiare e permesso di andare in bagno. Né lui né i suoi aguzzini, però, hanno saputo spiegare il perché del sequestro.
Per i due nigeriani, di 24 e 30 anni, e per il cittadino della Sierra Leone, di 26 anni, tutti pregiudicati, si sono aperte le porte della casa circondariale di santa Maria Capua Vetere con laccusa di sequestro di persona e spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti.