Libia: un libro svela i segreti sessuali del rais

di Mena Grimaldi

 PARIGI. “Le Prede”: è questo il titolo del libro scritto dalla giornalista francese Annick Cojen in cui vengono svelati i segreti sessuali di Muammar Gheddafi.

Dal libro emerge che Bab-al-Azizianon era solo il fortino reggia creato da Gheddafi a Tripoli e simbolo di una dittatura quarantennale: era anche il luogo dove venivano soddisfatti gli appetiti sessuali del Muammar. La prima persona a parlare con la giornalista è stata una giovane ragazza di 25 anni, Soraya, nome di fantasia, prelevata a scuola quando ne aveva 15 da un gruppo di amazzoni e condotta alla corte di Gheddafi.

Una sorte comuneper centinaia di altri giovani, non importava di quale sesso, purchè soddisfacessero le voglie del dittatore. Il racconto di Soraya è agghiacciante: dal primo incontro con Gheddafi (che l’aspettava nudo, sul suo immenso letto dicendole che per lei era un padre, ma anche un fratello) all’obbligo di indossare mise sexy, di bere alcol, fumare, tirare cocaina.

Una personalità senza remore, quella di Gheddafi, per il quale, se tutto era comunque lecito – a lui, il padrone del Paese -, c’era qualcosina a cui rinunciare. Quando, durante il ramadan, Soraya veniva prelevata dalla sua stanza e portata in quella del Colonnello, l’amazzone che l’accompagnava le spiegava, infatti, che, per rispetto ai precetti del Profeta che vietano nel mese sacro rapporti sessuali, lui non avrebbe eiaculato alla fine dell’atto.

Gheddafi aveva intorno a sé una vera e propria rete di procacciatori, racconta la giornalista nel libro, fatta da diplomatici, militari, impiegati, membri del protocollo, pronti a fare il possibile per ingraziarsi la Guida della Libia: anche rastrellare le scuole delle ragazze più belle, dei giovani più belli.

Al racconto di Soraya, la reporter ha trovato riscontro anche in tanti altre ragazze accomunate dallo stesso destino. Tra queste anche donne sposate e mogli di funzionari pubblici.

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