Bengasi, ucciso ambasciatore Usa con 3 funzionari: evacuato consolato

di Redazione

 BENGASI.L’ambasciatore americano in Libia è rimasto ucciso, assieme ad altri tre membri dello staff, nell’attacco di martedì a Bengasi.

Lo riferisce Al-Jazeera.Chris Stevens si trovava in visita a Bengasi per raccogliere gli umori alla vigilia della nomina, prevista oggi, del nuovo premier libico. E’ morto insieme ad un impiegato del consolato e a due uomini della sicurezza ‘per asfissia’, provocata dall’incendio appiccato nell’edificio dai dimostranti. Altre due persone sono rimaste ferite. Tra i dimostranti, ha scritto la stampa locale, “vi erano membri della milizia islamica Ansar Al-Sharia”.

EVACUATO CONSOLATO. L’ambasciata statunitense in Libia ha deciso di avviare le procedure di evacuare del suo consolato a Bengasi e di trasferire via aerea a Tripoli i 35 funzionari che vi lavorano, oltre ai cadaveri delle quattro vittime che poi saranno portati in una una base americana in Germania.

IL VIDEO BLASFEMO. L’attacco contro la sede di rappresentanza Usa si sarebbe solo indirettamente legata alla vicenda del film sulla vita del profeta Maometto: i dimostranti, che sarebbero stati membri della milizia islamica Ansar Al-Sharia, sapevano che nell’edificio c’era l’ambasciatore. Lo afferma una fonte all’Ansa. Lafuria, nei giorni scorsi,siera scatenata (anche in Egitto) per via di un film su Maomettoritenuto offensivo cnei confrontidell’Islam, prodotto da Cristiani copti, girato da un regista israeliano. Parlando al telefono con l’agenzia Associated Press da una località sconosciuta, il regista Sam Bacile ha ripetuto che “l’islamè un cancro” e che il suo filmè una provocazione politica di condanna alla religione musulmana. Bacile, immobiliarista in California 56enne e che si presenta come un ebreo israeliano, ritiene che il suo film aiuterà la sua terra d’origine nel mettere in luce le colpe dell’Islam. Il film, che dura due ore, si intitola ‘L’innocenza dei Musulmani’.E’ stato doppiato in arabo da qualcuno che Bacile non conosce, ma il regista parla abbastanza l’arabo per poter dire che la trascrizioneè accurata. La pellicola è stata realizzata in tre mesi nell’estate del 2011, con 59 attori e 45 persone dietro la telecamera. Il lungometraggio – ha concluso infine Bacile -è stato mostrato al pubblico una sola volta, in un teatro di Hollywood semivuoto nei mesi scorsi.

Nella foto: Chris Stevens con Hillary ClintonCHI ERA STEVENS. Stevens si era insediato a maggio alla guida dell’ambasciata a Tripoli, ma era già stato il numero due dell’ambasciata tra il 2007 e il 2009 e l’inviato speciale presso il Consiglio nazionale transitorio a Bengasi durante la rivolta contro Muammar Gheddafi, tra il marzo e il novembre del 2011. La sua carriera diplomatica si era svolta principalmente nel mondo arabo, con incarichi a Gerusalemme, Damasco, Cairo e Riad. Originario della California, parlava il francese e l’arabo, imparato quando da giovane aveva insegnato inglese in Marocco come volontario dei Peace Corps. Sulla pagina Facebook dell’ambasciata, Stevens diceva di considerarsi “fortunato di poter partecipare a questo incredibile periodo di cambiamento e di speranza per la Libia”.

Nella foto: Chris Stevens con Hillary Clinton

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