Abbattuta casa abusiva: scontri tra manifestanti e polizia: 30 denunce

di Nicola Rosselli

 CASAL DI PRINCIPE. Alla fine, dopo estenuanti trattative e cariche delle forze dell’ordine contro alcune decine di persone che manifestavano solidarietà, la casetta di 80 metri quadrati di via Marche, a Casal di Principe, è stata abbattuta.

A nulla è valsa la circostanza che ad occuparla fosse la famiglia indigente di un operaio e che con loro vivesse l’anziana suocera ammalata di tumore. I manifestanti contestavano anche che, a fronte di circa cinquemila immobili abusivi da abbattere tra Casal di Principe, Casapesenna, ed altri centri del casertano, di proprietà di imprese edili, si sia deciso di procedere all’abbattimento di una modesta abitazione occupata da poveri.

Dopo un trasloco che ha visto portare via anche infissi, ringhiere e quanto più poteva essere recuperato, alle 16.30 la ruspa ha fatto il proprio dovere, inflessibile, anche perché non è arrivato il provvedimento di sospensione che tutti attendevano. Da elogiare il comportamento di polizia e carabinieri che, sotto una sassaiola e continui insulti, non sono andati al di là di una carica e di qualche manganellata per calmare i più “decisi”. La situazione è in evoluzione in tutta la zona del casalese e rischia di esplodere in tumulti violenti.

La polizia, intanto, ha identificato e denunciato alla Procura trenta manifestanti che hanno commesso, martedì, atti di violenza contro le forze dell’ordine durante le operazioni di sgombero. Per loro l’accusa di lesioni, violenza e resistenza a pubblico ufficiale, manifestazione non autorizzata, radunata sediziosa. Alcuni sono accusati anche di concorso nel furto di una telecamera asportata con violenza ad un operatore della polizia scientifica. Nei confronti di quest’ultimi è stato richiesto anche il risarcimento dei danneggiamenti procurati ai mezzi e ai materiali delle forze dell’ordine.

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