Lavoratori ditte di pulizia Nato protestano con finto funerale

di Redazione

 NAPOLI. Giornata di sciopero e protesta presso le strutture della Base Nato di Napoli, per i circa 70 lavoratori degli appalti di pulizia, facchinaggio e manutenzione del verde, da decine di anni impegnati presso la struttura della Base, …

… che accompagnati anche dalle loro famiglie hanno inscenato una processione di protesta con tanto di croce e bara. A seguire con attenzione la vicenda dei lavoratori il sindacato UilTucs che chiede risposte concrete.

“A poco meno di un mese dal progressivo trasferimento delle attività della Nato presso la nuova Base di Lago Patria, e quindi dell’aggiudicazione dei nuovi appalti per i suddetti servizi, non essendovi garanzie concrete sull’applicazione delle norme contrattuali riferite al cosiddetto “passaggio di cantiere”, tese al mantenimento degli attuali livelli occupazionali, di fatto si corre il rischio che circa 70 lavoratori perdano il posto di lavoro e il reddito”.

Alla mattinata di protesta ha partecipato anche l’onorevole Franco Barbato che ha presentato questa mattina una interrogazione parlamentare sulla vicenda sposando la protesta dei lavoratori. “La UILTucS – UIL, dice Rino Strazzullo, segretario generale del sindacato, è da circa un anno e mezzo che ha posto la questione sia alla committenza Nato (Ajfc Naples), affinché inserisse nei bandi di gara le più opportune ed efficaci garanzie occupazionali, sia alle diverse Istituzioni Italiane (Regione Campania, Provincia e Comune di Napoli, Prefettura ecc.) scontrandosi per tutti questi mesi con il “muro di gomma” della Nato e con la completa indifferenza delle Istituzioni. Chiediamo quindi che venga aperto un tavolo istituzionale che affronti in maniera chiara e veloce la questione. Siamo stufi di continui rinvii o di mezze risposte”.

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