“Detenzione illegale di armi”: 14 arresti nel clan Vanella Grassi

di Emma Zampella

 NAPOLI. Un’operazione dei carabinieri di Napoli ha portato all’arresto di 14 persone appartenenti al clan della “Vanella Grassi”: tra loro due minorenni.

“Detenzione illegale di armi aggravata dal metodo mafioso”: questa la motivazione che ha portato al fermo dei membri del braccio armato del clan che si contrappone agli Abete-Notturno-Abbinante, nel controllo delle piazze dello spaccio nei quartieri Nord di Napoli di Scampia e di Secondigliano. Tra i fermati, ci sono anche due minorenni.Quest’ultimi venivano utilizzati per nascondere e trasportare le armi che venivano consegnate quando ricevevano richiesta.

Durante il blitz sono state sequestrate anche quattro pistole e oltre 20 chili di hashish. Le pistole era state nascoste nel vano motore dell’ascensore di un palazzo del lotto G a Scampia. La droga, invece, è stata lanciata da una finestra e recuperata dai militari in strada. L’hashish, suddiviso in panetti da mezzo chilo, era stato sistemato in un canestro di vimini.

E due giorni fa la polizia ha fermato un 30enne, presunto boss emergente di Scampia: nella sua auto gli agenti, dopo un inseguimento finito nei pressi di Caianello, hanno trovatoun chilo e mezzo di cocainapurissima per un valore di 200mila euro.

“Lo Stato si è messo in gioco con i rinforzi, con le operazioni “Alto Impatto”, con una vigilanza pressoché fissa e quotidiana nelle grandi aree di spaccio di Scampia e Secondigliano senza trascurare le altre zone a rischio di Napoli e provincia. E’ uno Stato che bracca gli spacciatori seguendoli quando si spostano alla ricerca di altre piazze dove perseguire i loro illeciti obiettivi”.

Così il colonnello Marco Minicucci, comandante dei provinciale dei carabinieri di Napoli, ha commentato l’operazione eseguita stanotte che ha portato all’arresto – su disposizione della Dda e della Procura dei Minori – di quattordici affiliati al gruppo dei “Girati” (Vanella-Grassi) degli scissionisti. Tra loro anche due minorenni. “Fino a quando ci sarà la domanda, però, – precisa il colonnello Minicucci – non saremo in grado di interrompere lo spaccio”. “Noi, però, cerchiamo di recarci nei luoghi da cui vengono lanciati i gridi d’allarme dei cittadini – ha assicurato il comandante – per dimostrare che siamo pronti a difenderli”.

“Il nostro obiettivo – prosegue Minicucci – è restituire il territorio ai legittimi proprietari: i cittadini. Lo scorso 18 settembre, nei pressi delle tristemente famigerate ‘case dei puffi’, – ha ricordato il comandante – ho visto finalmente bambini che giocano a pallone e che vanno in bicicletta. In aree dove, fino a qualche tempo fa, c’erano soltanto tossicodipendenti”.

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