Angela Celentano in Messico? Per la Procura è un falso

di Mena Grimaldi

 NAPOLI. Angela Celentano in Messico? La notizia di una probabile pista messicana sulla bambina scomparsa sul Monte Faito il 10 agosto del 1996 per la procura di Torre Annunziata sarebbe un falso.

Una bufala che ha giocato sulla disperazione dei genitori di Angela Celentano.Una vicenda che, dopo mesi di verifiche degli inquirenti, sembra tutta virtuale, nata, sviluppata e giocata in rete via pc, senza agganci reali. Tutto parte il 25 maggio del 2010, quando all’indirizzo mail del sito amgelacelentano.com, gestito dalle sorelle della ormai 19enne scomparsa, Rossana e Naomi, arriva una mail: “Sono Angela, oggi mi chiamo Celeste e sto bene. Vivo in Messico. Non cercatemi”.

Da quel giorno inizierà una vera e propria corrispondenza giornaliera tra i Celentano e Celeste che durerà quasi un anno. La ragazza addirittura invierà ai Celentano circa una cinquantina di foto in cui la ritraggono. Dalle foto Maria e Catello Celentano, genitori di Angela, iniziano a nutrire non poche speranze vista la somiglianza con la bambina scomparsa. La famiglia sollecita gli inquirenti a intervenire. Il pm Sergio Raimondi delega la Polizia postale di Napoli per scoprire il mittente dei messaggi.

Per il Messico partono l’esperto informatico Daniele De Martino con due tecnici. Collaborano con l’Interpol e la polizia messicana, che li scorta per tutti i 40 giorni della loro missione. Dal Messico, avevano dato un indirizzo sbagliato, che corrisponde ad un supermercato. La casa viene individuata invece utilizzando l’Ip del computer: è di un impiegato civile, a contratto a tempo, del tribunale.

Ha una moglie, un figlio e una figlia sedicenne. Con tutta quella polizia, i 4 negano di conoscere il caso di Angela Celentano e di aver scritto messaggi. Ma il tecnico italiano analizza il computer e verifica che proprio da lì sono partiti i messaggi e le foto. La scoperta basta, così il pc non viene sequestrato. Non c’è collegamento wi-fi, ma solo modem in rete.

Per scrupolo, viene eseguito l’esame del Dna sulla ragazza: non corrisponde a quello della sorella di Angela. Una burla, forse, per chissà quali scopi. In Messico, il capo famiglia viene indagato per false dichiarazioni. La pista messicana viene chiusa dagli inquirenti già dal giugno scorso. Ma la tv la riaccende per volontà della famiglia Celentano.Ma i genitori vogliono vederci chiaro e nutrono non poche speranze. Così cercano di accendere i riflettori sul caso andando in due trasmissioni televisive con la foto di Celeste, la ragazza che dice di essere Angela.

“Trovo la foto molto somigliante a come potrebbe essere oggi mia figlia”, dice Maria Celentano. Catello insiste, su una circostanza che gli lascia aperti tanti dubbi sulle conclusioni delle indagini che gli inquirenti hanno condotto sulla pista messicana: “Se in quella famiglia, cui si è arrivati attraverso l’indirizzo Ip del computer, tutti hanno negato di averci mandato i messaggi, allora da dove è uscita la foto? Se i quattro avessero ammesso, allora ci saremmo acquietati. Diversamente, chiediamo che si trovi quella ragazza. Per questo, abbiamo deciso in tutti i modi di divulgare l’immagine”.

“Se siamo stati ingannati – continuano Maria e Catello – devono dircelo con certezza gli inquirenti. Il Dna che hanno fatto a quella ragazza messicana era inutile. Si sapeva che è più piccola dell’età che oggi avrebbe Angela. Noi chiediamo solo che si continui a cercare, che non si abbandoni la possibilità di trovare la ragazza in foto. Se l’immagine è taroccata, o falsa, ce lo dicano gli inquirenti con certezza. Noi abbiamo il diritto di dubitare”.

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