Crediti per tre milioni di euro: il Comune avvia pratiche per riscossione

di Nicola Rosselli

 AVERSA. Oltre tre milioni di euro di crediti per canoni idrici da enti pubblici, tra cui Asl, Iacp, carabinieri, polizia di stato, università e ministeri.

A fronte di questa situazione creditizia, il comune di Aversa ha le casse talmente vuote che rischia seriamente di non poter pagare le spettanze ai propri dipendenti, mentre ha quattro mesi di arretrato nei confronti della ditta che cura il servizio di igiene urbana, tanto da rischiare che la Senesi abbandoni la città se la situazione continuerà a persistere anche nell’immediato futuro.

Da qui la decisione della commissione bilancio, presieduta dall’Udc Luigi Vargas, presenti i componenti Paolo Galluccio e Rosario Capasso di Noi Aversani (assenti l’autonomista Imma Lama e l’indipendente Salvatore Candida), di dare mandato al dirigente del settore affari generali, l’avvocato Giuseppe Nerone, di avviare una procedura di recupero attraverso una diffida stragiudiziale nei confronti degli enti pubblici debitori, concedendo loro un termine di 30 giorni per il pagamento. Nel caso in cui dovessero persistere nel loro atteggiamento, il mandato è chiaro: decreto ingiuntivo.

Tra i soggetti che hanno un debito maggiore spicca l’Istituto Autonomo Case Popolari che deve al comune di Aversa oltre due milioni e trecentomila euro. Si tratta, ovviamente, di tutte le utenze delle abitazioni di proprietà dell’ente di via Ruggiero, per le quali gli inquilini non hanno mai, in pratica, pagato il consumo idrico e i canoni relativi. Al secondo posto in questa non invidiabile classifica il comune di Teverola con un debito di poco al di sotto dei quattrocentomila euro.

A ruota segue il ministero di giustizia con i centoquindicimila euro che residuano da un fatturato di poco inferiore ai seicentomila euro e trentaduemila euro di residuo per l’ospedale psichiatrico giudiziario “Filippo Saporito”. Non manca, ovviamente l’Asl Caserta che tra ospedale “San Giuseppe Moscati” e gli uffici e gli ambulatori dell’ex manicomio civile “Santa Maria Maddalena” deve al comune poco meno di ottantamila euro. La polizia di stato non con il commissariato, ma con la caserma – deposito “Vega” deve quarantaduemila euro.

Di seguito ci sono i trentatremila euro della caserma dei carabinieri di viale degli artisti e i quindicimila euro dell’Inail con il suo Bernini Center. Seguono l’università con poco più di diecimila euro e il ministero dell’interno con la caserma dei vigili del fuoco con seimila euro e come fanalino di coda il Consorzio Tranvie Provinciali con poco più di duemila euro. Accanto a questi ci sono decine di maxi condomini che sono debitori di diverse centinaia di miglia di euro.

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