Centro salute mentale, Cisl: “No a spreco di denaro pubblico”

di Antonio Arduino

Nicola CristianiAVERSA. “No allo spreco di denaro pubblico, sì al miglioramento del livello e della qualità dell’assistenza sanitaria erogata all’utenza”.

Esordisce così Nicola Cristiani, segretario provinciale della Cisl, nel commentare la notizia apparsa sulla stampa della volontà espressa dalla direzione generale dell’Asl Caserta di destinare 441mila euro, ottenuti dalla vendita del padiglione “Leonardo Bianchi” del dismesso ospedale psichiatrico Maddalena, alla ristrutturazione e adeguamento alle normative di legge del Centro di Salute Mentale presente ad Aversa nel palazzo Orabona di piazza Fuori Sant’Anna.

“Siamo d’accordo nel dover migliorare il livello di assistenza adeguando le strutture alle nuove esigenze e alle moderne necessità operative ma – dice Cristiani – non ha senso spendere denaro pubblico per mettere a posto un edificio privato per il quale l’azienda paga oltre 300 mila euro all’anno di fitto, il cui contratto tra l’altro è in scadenza, che, forse, non avrebbe dovuto mai essere utilizzato per il pubblico dal momento che, come denunciammo a suo tempo, fin dall’apertura non era adeguato alla norme di legge sulla sicurezza e sull’abbattimento delle barriere architettoniche”.

“Invece – continua Cristiani – non solo quel contratto fu stipulato, fidando sull’impegno della proprietà che le carenze sarebbero state eliminate, ma addirittura ora si pensa di spendere denaro pubblico per adeguarlo proprio quando il contratto sta per scadere”. “E’ un assurdo, se si pensa – aggiunge – che poche centinaia di metri più in avanti di quella piazza l’Azienda ha edifici di sua proprietà lasciati inutilizzati, quali sono i monoblocchi di via Santa Lucia che ospitavano gli uffici direzionali dell’ex Asl Caserta2”.

E quanto a interventi di ristrutturazione Cristiani osserva “Come Cisl siamo d’accordo che si faccia un piano di investimento finanziato, utilizzando i fondi provenienti dall’ex articolo 20 della legge 67/1988, alla ristrutturazione della rete territoriale ed ospedaliera, come recentemente annunciato dalla direzione dell’Asl, ma ne chiederemo la sospensione”. “Perché –spiega – riteniamo necessario la valutazione preventiva delle necessità delle diverse strutture, in termini attuali, anche con la partecipazione del sindacato”.

“Affinché non accada come già avvenuto in passato – ricorda – con le sale operatorie dell’ospedale di Capua dove sono state realizzare tre sale operatorie, di sicuro le più belle dalla regione, che non sono state mai usata neppure per il di day surgery”, conclude Cristiani.

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