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it o, che, privo di qualsiasi tipo di manutenzione, risulta ormai occultato da rovi e sterpaglie.
E singolare la soddisfazione esternata dallassessore per la soccombenza nel ricorso amministrativo davanti al Tar Campania, che condanna il Comune al pagamento di una indennità di esproprio di cui continua a rassicurare la puntuale, ma ipotetica, liquidazione ai proprietari.
Il commento paradossale circa il risparmio ottenuto dallamministrazione con la sentenza negativa getta benzina sul fuoco della polemica, che di certo non aiuta a comprendere come realmente i fatti sono accaduti, né informa il motivo della sperequazione di trattamento dei cittadini (spero non volutamente) per la differenza di indennizzo triplicato ai proprietari dei terreni adiacenti su cui insiste parte dellarea archeologica ed il parcheggio pubblico (Rogito- atto notarile anno 2003).
Per dovere di cronaca, si precisa che la sentenza del ricorso amministrativo, relativa allindennizzo riconosciuto ai ricorrenti proprietari espropriati, corrisponde al risarcimento parziale poiché ilTar può indennizzare solo il danno emergente, ossia il solo valore del terreno, mentre il rientro del lucro cessante, ovvero della mancata produttivit à del terreno durante il periodo di occupazione senza tit olo, compete alla giurisdizione ordinaria.
Anche il più novello degli amministratori dovrebbe conoscere queste semplici nozioni !
Quindi, il Tar Campania ha sentenziato un risarcimento parziale, e non totale, del danno provocato ai proprietari. Peraltro, bisogna constatare che dalla proposta di cessione bonaria formulata dal Comune ai proprietari ed il successivo indennizzo sentenziato dal TAR, il differenziale è di circa . 55.000 in più che il Comune deve sborsare, oltre agli interessi e alle spese legali che, se insolute nel tempo, assorbiranno il famigerato (insussistente) risparmio!!!!
Lamministrazione deve sforzarsi di dare una risposta polit ica e non fare solo annunci, poiché dalla data di pubblicazione del volantino è trascorso quasi un mese, ma il sit o archeologico versa ancora in uno stato di incuria totale, sebbene siano stato spesi circa 933mila euro di fondi pubblici.
Inoltre, non è stato ancora data risposta riguardo allinserimento del percorso in ambit i strutturali di tipo turistico archeologico regionali o nazionali.
Siamo alle solite domande senza risposte: Chi paga la manutenzione del sit o, Il Ministero o il Comune? Chi gestisce le superbe vestigia dellAppia Antica? In sostanza, calza a pennello il motto latino carmina non dant panem, altro che amor di patria e sensibilit à nel ripristinare i beni archeologici.
Si consiglia al Sindaco e allAmministrazione comunale di fare più fatti, poiché a volte alimentare polemiche inutili si finisce con lessere perfettamente coerenti allinutilit à dellEnte Locale, che provocatoriamente abbiamo lanciato nei giorni addietro.
MONDRAGONE. Lamministrazione comunale, tramite lassessore Nazzaro, continua inutilmente ad alimentare la polemica sullannosa vicenda dellArea Archeologica dellAppia Antica, …
… ma rimane sempre inerte davanti al totale degrado ed abbandono del s