Crisi Windjet: 300 mila passeggeri rischiano di restare a terra

di Mena Grimaldi

 PALERMO. Sarebbero almeno 300 mila i passeggeri che hanno prenotato un volo Wind Jet fino a fine ottobre e rischiano di restare a terra se non si trova una soluzione a breve.

E’ questa la situazione che si è venuta a creare dopo la rottura della trattativa con Alitalia per la cessione della compagnia low cost Wind Jet.Molti passeggeri hanno infatti in mano biglietti per volare con la compagnia siciliana e non sanno se potranno partire oppure se dovranno e potranno chiedere il rimborso.

Intanto, la crisi Wind Jet si vedono giorno dopo giorno con voli cancellati, ritardi e le continue proteste dei passeggeri. Ritardi anche nella mattinata di sabato del volo per Palermo alle 9.40 con oltre un ora di ritardo. Ancora più penalizzati i passeggeri diretti a Catania col volo IV563 che ha fatto registrare circa due ore di ritardo.

“I passeggeri hanno ragione ad essere preoccupati – spiega il presidente dell’Enac, Vito Riggio – sulla base dell’operativo di Wind Jet abbiamo convocato tutte le compagnie italiane, a partire da Alitalia, perchè riproteggano i passeggeri, seppur con un piccolo supplemento e non li lascino a terra perchè questo non si può consentire”. Stando alle parole di Riggio, dunque, i passeggeri dovrebbero essere tutti riprometti, ma “con un piccolo aggravio di costi”.

In una nota Alitalia ha respinto alcune le dichiarazioni del Presidente dell’Enac, secondo le quali Alitalia deve farsi carico di un problema che anche lei ha creato.

“Alitalia non è in alcun modo responsabile della situazione di caos della compagnia catanese – si legge – queste affermazioni stupiscono in particolar modo visto che da aprile Alitalia ha sempre informato tutte le Autorità competenti e le ha tenute quotidianamente al corrente sullo stato reale delle trattative”.

Polemiche anche da parte di Federconsumatori che ha accusato l’Enac di “superficialità”. “Non possiamo essere soddisfatti – afferma l’associazione dei consumatori – del ruolo svolto dall’Enac su questa vicenda senza un minimo di prevenzione”.

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